3 elettroutensili indispensabili per il fai da te

Tra gli elettroutensili di base in un laboratorio fai da te, ne abbiano selezionati tre che risultano essere indispensabili: trapano, seghetto alternativo e levigatrice. Vediamo come imparare a usarli nel modo corretto in ogni circostanza.

Non ci si può definire amanti del fai da te se non si possiedono almeno questi tre elettroutensili: se usati correttamente e con i giusti accessori sono sufficienti a realizzare anche costruzioni impegnative che prevedono incastri e sagomature.
Chi ne sta valutando l’acquisto, per la prima volta o in sostituzione di un modello obsoleto, si trova per prima cosa a dover scegliere tra l’alimentazione a batteria o a filo: nel primo caso si può operare anche lontano da allacciamenti elettrici e liberi da ingombri, contando su un’autonomia di tutto rispetto, ma non infinita; è bene possedere almeno una batteria di scorta 
(e ricordarsi di caricarla…). Specialmente per ciò che riguarda il trapano, non basta avere un modello affidabile e versatile, bisogna scegliere punte e accessori di qualità, senza le quali anche il trapano migliore al mondo riesce a far poco. Di seguito ci sono alcuni consigli per scegliere elettroutensili efficaci e per utilizzarli nel modo più corretto, così da sfruttarne appieno le potenzialità e ottenere ottimi risultati. Per comparare gli elettroutensili e scoprire come vanno scelti e utilizzati, vi consigliamo il sito AlmanaccoFardasé

 

Trapano, seghetto alternativo e levigatrice

Questi tre elettroutensili servono principalmente per tre operazioni:

  • Forare
  • Tagliare
  • Rifinire

Trapano

Per eseguire dei fori su qualunque materiale e per azionare accessori quali spazzole, platorelli, ecc., è indispensabile il trapano. Può essere alimentato a corrente di rete o a batteria: il primo è più potente, il secondo è più maneggevole e pratico. Funziona a rotazione o a rotopercussione, quest’ultima facilita la foratura nella muratura compatta.

Per forare la muratura è necessaria la percussione: infatti nei materiali edili duri e pieni la punta fatica ad avanzare e si surriscalda. I trapani che dispongono della percussione permettono di associare l’azione battente alla rotazione. Questa funzione è identificata sul selettore con il simbolo del martello e non va mai usata su legno e metallo.

Seghetto alternativo

Il seghetto alternativo dà il meglio di sé nei tagli sagomati, ma non permette di seguire alla perfezione una traccia rettilinea, se non tramite un’apposita guida da acquistare a parte. Tuttavia, ci si può arrangiare con un listello ben dritto bloccato con morsetti a lato della tracciatura. Per andare diritti nei tagli ci vuole una guida.

Lo spessore massimo tagliabile è difficilmente superiore a 80 mm per via della lama corta e sottile, ma è comunque accettabile per la maggior parte dei lavori di bricolage. A seconda della lama che monta si possono tagliare diversi materiali.
Questa ha i denti inclinati verso l’alto, quindi taglia soltanto nella fase di risalita e bisogna mantenere il seghetto ben premuto sul pezzo per evitare saltellamenti; per lo stesso motivo, lavorando su pannelli laminati o legni fibrosi, il seghetto va fatto scorrere sulla faccia meno nobile, perché i denti della lama possono produrre sbrecciature. È importante che il seghetto disponga della funzione soffiante e del puntatore laser. Il primo emette, attraverso un ugello frontale o un tubicino orientabile, un soffio d’aria (prodotto direttamente dalla macchina) sulla zona di taglio, per mantenerla costantemente sgombra dai detriti, mentre il secondo è un raggio ben visibile che ricade perfettamente sulla tracciatura, permettendo di seguirla anche quando è poco evidente.

Levigatrice

La levigatrice può esercitare un’azione più o meno aggressiva in base alla grana del foglio abrasivo, da quella più grossolana per forti asportazioni (grana 40-60) a quella per lisciatura (grana 240 e superiori); per un buon risultato si effettuano più passate con grana crescente.

La levigatrice è un elettroutensile chee serve per eliminare patine o vecchie finiture prima di procedere a nuovi trattamenti, lisciare superfici scabre, smussare spigoli, regolarizzare le giunzioni imperfette
C’è da dire che mentre per trapano e alternativo ci si può avvalere di punte e lame pressoché universali quanto a compatibilità, per gli abrasivi di ricambio bisogna attenersi al modello di levigatrice che si possiede. Per un buon risultato non è sufficiente un’unica grana intermedia: si parte da quella più grossa, in base al tipo di lavoro, e si passa a grane via via più fini che, di volta in volta, eliminano le righe lasciate dal precedente e ne lasciano di più fini, fino alla lucidatura, se occorre.

Esistono quattro versioni principali di levigatrice:

  • Levigatrice orbitale
  • Levigatrice Rotorbitale
  • Levigatrice a delta
  • Levigatrice a nastro

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