Apparecchiare la tavola – l’arte della giusta misura

Decorare e apparecchiare la tavola, storia e galateo.

La tavola apparecchiata con le posate e le stoviglie che adoperiamo abitualmente, non è poi un concetto molto antico. Il pasto è da sempre un momento di convivialità che riunisce le persone e fin dalla preistoria l’uomo ha cercato di renderlo comodo e gradevole . Ma le forme che si sono susseguite col passare dei secoli sono state le più svariate: i Romani ad esempio avevano l’abitudine di mangiare sdraiati, nel lontano Oriente si mangia solo con le dita e usando solamente la mano sinistra, dalle nostre parti, fino a qualche generazione fa in campagna si usava solamente una grossa ciotola dalla quale mangiavano tutti i membri della famiglia. Nel corso dei secoli queste forme di alimentazione sono state catalogate come barbare e addirittura Karl Marx 130 anni fa si è scomodato per emmettere il duro giudizio: “La fame è fame. Ma la fame che divora la carne cruda con l’ausilio delle cinque dita è una fame diversa da quella che soddisfiamo con della carne lessa, consumata con l’ausilio della forchetta e del coltello.”

 

Il corpo a 5 cm di distanza dal tavolo

Il posto tavola che conosciamo oggi è la versione ridotta e più funzionale della tavola apparecchiata aristocratica che il ceto borghese dal rinascimento in poi ha sempre provato a emulare. La tavol apparecchiata secondo il galateo era riservata a chi aveva tempo, risorse e forza di lavoro per la manutenzione e il costante accrescimento del numero di servizi in porcellana, posate, tovaglie e tovaglioli, decorazioni e complementi. In un testo del 1658 sull’educazione dei figli maschi dell’aristocrazia, Adam Sebastian Siezenheim si attardò a descrivere il galateo a tavola: “Si raccomanda di mantenere un portamento allegro senza eccessiva audacia, mentre la tristezza e le preoccupazioni vanno lavate con l’acqua con cui ci si è lavati le mani. Le mani vanno tenute sul tavolo con contegno, evitando di incrociarle, tenerle nel grembo o addirittura sul piatto. Alla stessa maniera non è permesso pulirsi la bocca con le mani, cosa per cui va usato il tovagliolo. I gomiti non hanno niente da cercare sul tavolo. Vietato anche rigirare le dita, usarle per andare a prendere il sale nella saliera, spezzarci il pane o leccarle. (…) La regola è avere contegno, al giovane nobile bastano tre sorsi a pasto.”

 

la tavola apparecchiata con un servizio di Meissen con il classico motivo di cipolle fiorite, completo di statuine decorative e complementi, la foto è stata ripresa nel museo della manifattura di Meissen presso Dresda, Germania

Una spettacolare veduta di una tavola apparecchiata con un servizio da tavola classico, ripresa negli spazi espositivi della manifattura tedesca di Meissen.

 

E che cosa c’era in tavola? “… le pietanze venivano trasferite da ciotole e vassoi su piatti di stagno (…) Dai piatti i bocconi venivano portati alla bocca con cucchiai e forchette d’argento. Esse avevano, come i coltelli, solamente i manici in argento, mentre le forche erano di ferro. Il tavolo è comunque il regno dell’argenteria. A fianco delle posate si trovano boccali da tavola e recipienti per bevitori, zuppiere, saliere, recipienti per l’aceto, zuccheriere, fiaschi d’argento di varie diemensioni e forme, e infine i candelabri. Accanto all’argenteria troviamo le stoviglie in stagno: brocche, saliere, recipienti per l’aceto, e quelle in maiolica: brocche, ciotole, tazze e tazzine per frutta e dolci.”

 

la tavola apparecchiata con un servizio di Meissen con il classico motivo di cipolle fiorite, completo di statuine decorative e complementi, la foto è stata ripresa nel museo della manifattura di Meissen presso Dresda, Germania

Particolare della tavola apparecchiata con il servizio da tavola di Meissen. Le decorazioni antropomorfe sono una peculirità di questa manifattura, famosa per le statuine di porcellana, ambita preda di collezionisti di tutto il mondo.

 

Non tutti i nobili, specialmente quelli di periferia, potevano permettersi una quantità simile di servizi da tavola. I nobili di periferia più facoltosi, come i Thurn – Valsassina annoveravano nel 1654 i seguenti complementi da tavola: “L’argenteria non vantava solamente 36 cucchiai, 6 forchette e 12 coltelli, ma essi erano anche dorati; non c’erano solamente 10 boccali, due grandi vassoi, una saliera spagnola, 5 recipienti per l’aceto e 6 spiedi per uccelli in argento, ma d’argento avevano anche 12 piatti e addirittura 27 ciotole. Tutte le stoviglie da tavola pesavano insieme 117 libre (65,5 kg).”

300 anni più tardi, durante la prima guerra mondiale, la borghesia osservava un galateo che non discostava di molto da quello della nobiltà del ‘600: “La tavola era dunque una sorte di palco su di cui andavano in scena comportamenti rigorosamente definiti e gerarchicamente distribuiti. Per prima cosa bisognava sedersi a tavola correttamente. Ciò andava fatto in silenzio, naturalmente, senza far rumore con la sedia, in modo che “il corpo fosse ad una distanza di 5 cm dal tavolo” e “… non prima che si fossero sedute le persone superiori. Nè ai bambini nè ai genitori non era permesso di sedersi a tavola (nemmeno a colazione) senza che fossero completamente vestiti, lavati e pettinati.”

Già qualche anno più tardi le condizioni economiche migliorarono per tutti i ceti e tali cambiamenti non tralasciarono le loro tavole. Ogni casa poté permettersi almeno un servizio di piatti di base, data la numerosità delle famiglie dell’epoca doveva necessariamente essere per 12 persone e dunque comprendere una dozzina di piatti fondi, piani e da frutta, un’insalatiera e un vassoio, e un servizio di posate con forchette, cucchiai, coltelli e cucchiaini – con un galateo per la tavola più succinto rispetto al passato.

 

la tavola apparecchiata con dei piatti bianchi vintage, per il servizio di Casa e Trend sul matrimonio bianco

Una tavola apparecchiata che ricorda la prima metà del ‘900, attorno a cui Casa e Trend ha costruito il servizio fotografico sul matrimonio bianco.

 

Gli stili si evolvono

Con la rivoluzione industriale e l’aumento del livello di benessere della società le stoviglie in tavola incominciarono a moltiplicarsi. I complementi manifatturieri per la tavola sono infatti da secoli un’interessante espressione dei gusti delle varie epoche. Basti pensare ai grandi e famosi produttori di porcellane! Fin da quando in Europa fu sviluppata la produzione di questo materiale così bello e resistente, i produttori presero a modello le forme e i motivi delle porcellane cinesi, ambito simbolo di prestigio. Nel corso dei secoli riuscirono ad affermarsi varie manufatture e fabbriche che divennero famose per la peculiratità dei loro prodotti e e dei loro motivi, dettando i gusti per le case più ambiziose: Meissen, Wedgwood, Rosenthal. Tutti conosciamo il motivo a cipolla, le fantasie fiorite di Meissen che sono tutt’oggi in produzione per la gioia dei numerosi collezionisti. Con l’avvento del liberty poi si affermò un nuovo concetto di design per gli oggetti di uso quotidiano, portando le linee a diventare organiche e asimmetriche.

I movimenti artistici che seguirono, il De stijl olandese, il construttivismo russo, il Bauhaus tedesco, proclamarono guerra all’ornamento e sottomisero la forma alla funzione. Le consguenze di questi orientamenti sono tutt’ora visibili sulle nostre tavole. Le varie scuole di design, dalla scandinava a quella italiana, giapponese, olandese e belga, per non menzionare tutti, interpretano secondo la propria visione le linee guida di questo passato non tanto lontano.

 

la tavola apparecchiata in bianco e nero, servizio di Casa e Trend

Dei semplici piatti bianchi messi in risalto dal nero barocco dei tovaglioli e dei bicchieri damascati.

Il servizio delle grotte preistoriche

I coltelli sono uno degli attrezzi più antichi in genere, dato che vari reperti archeologici hanno dimostrato che l’uomo incominciò ad usarli fin dal paleolitico: coltelli di quarzite e altri tipi di pietra dura sono stati ritrovati già nelle tombe dei neandertaliani. Nel neolitico invece si diffusero i coltelli in selce. Più tardi si incominciò ad usare diversi metalli, per non abbandonarli fino ai nostri giorni e ai nostri coltelli in nelle varie leghe d’acciaio. Ma nonostante il coltello sia usato dall’uomo per la caccia e la preparazione dei cibi già da millenni, esso dovette attendere fino al rinascimento per trovare posto sulla tavola apparecchiata. Per realizzare i cucchiai, conosciuti anch’essi già dal paleolitico, furono utilizzati nel corso della storia il legno, gusci di vario tipo, avorio, corno, ceramica, porcellana ecc. Nonostante i materiali più svariati che sono stati utilizzati nel corso della storia per realizzare delle posate belle e resistenti, non possiamo negare che il prestigio e il potere si ostentassero e si ostentino tuttoggi con posate d’oro e d’argento.

La tavola dei giorni nostri, un po’ di galateo

Ecco qualche regola pratica per apparecchiare bene la tavola per i nostri ospiti. Innanzitutto bisogna tenere conto che per poter godere appieno del cibo e della compagnia, ogni commensale necessita di almeno 50 cm di spazio al tavolo, l’ideale sarebbero 70 se non addirittura 80 cm, in modo da evitare di invadere con i gomiti lo spazio del vicino. Le sedie vanno allineate in modo che lo schienale si trovi a circa 20 cm dal tavolo. Le posate vanno messe ad una distanza di almeno 10 cm dal bordo del tavolo. Se il tavolo non è molto grande, evitate di riempirlo con troppi complementi e provvedete piuttosto a riporli su un tavolino nelle vicinanze del tavolo, oppure lasciateli in tavola solo per il tempo strettamente necessario. Su una tavola solennemente apparecchiata non andrebbero mai appoggiati troppi oggetti, badando a riordinare la tavola quando tutti i nostri ospiti hanno finito di mangiare. Solamente allora si possono portare in tavola le tazzine per il caffè e le posate per il dessert.

 

la tavola apparecchiata per la cena con gli asparagi, servizio di Casa e Trend

Una tavola apparecchiata informale, utilizzando gli asparagi come linea guida.

 

Le posate, che si dividono in posate principali, posate per il pesce e posate per il dessert, vanno disposte secondo l’ordine in cui consumeremo il pasto: all’esterno vanno posti le forchette e i coltelli per l’antipasto, in mezzo le posate per il primo o il cucchiaio per la zuppa a destra, accanto al piatto invece il coltello e la forchetta per il secondo. Le posate per il dessert possono essere poste sul lato superiore del piatto. I coltelli vanno girati verso il piatto. La forchetta sta sempre alla sinistra, il cucchiaio invece accanto al coltello. Tutte le posate vanno comunque disposte a distanze regolari l’una dall’altra.

I bicchieri vanno messi nell’angolo destro, mentre il bicchiere da vino va allineato con la punta del coltello! Per un pasto solenne il bicchiere per l’acqua va posto a sinistra, il bicchiere per il vino rosso in linea con la punta del coltello e il bicchiere per il vino bianco al centro, accanto alle posate da dessert.

I tovaglioli possono essere disposti sui piatti oppure sul lato sinistro, a fianco delle forchette.

Ecco fatto, la tavola è pronta. Adesso non vi resta che servire le pietanze. Buon appetito e buon divertimento!

 

FOTO: KB, DG,  Matejad