Consigli per coltivare le orchidee

Le orchidee sono una delle piante più regalate, nonostante ciò per mantenerle in forma dovremo osservare alcuni accorgimenti.

 Le orchidee non sono una pianta molto difficile da coltivare, tuttavia con i giusti accorgimenti potremo godere dei loro fiori per anni. Se infatti non avete problemi a mantenere rigogliose le altre piante d'appartamento, probabilmente non incontrerete particolari difficoltà nemmeno con le orchidee.

Ma quali sono le orchidee più semplici da coltivare? Le orchidee che meglio sopportano le condizioni di una normale casa sono sicuramente le Phalaenopsis. Esse infatti non temono gli sbalzi di temperatura tra i 16 e i 32°C e hanno pochi problemi anche nei casi di variazioni di umidità nell'aria e di scarsa luminosità. Tra le orchidee più facili da coltivare troviamo anche le Paphiopedilum, seguite dalle più esigenti Cymbidium, Dendrobium, Cattleya, Miltonia e Odontoglossum. Le più esigenti dal punto della coltivazione in una normale casa sono invece le Vanda, bisognose di molta luce e di un'elevato grado di umidità.

 

Prima di acquistare un'orchidea dovremo dunque informarci sulle sue esigenze e avere ben presente il luogo in cui la coltiveremo (luminosità, temperatura, umidità).

 

Uno dei primi segni di disagio che riscontriamo nella coltivazione delle orchidee è di solito la caduta dei boccioli. Essi sono la parte della pianta più sensibile ai disagi, vediamo dunque alcune delle cause più frequenti:

  • acqua – la pianta viene bagnata troppo o troppo poco. Una delle cause potrebbe anche essere l'uso di un'acqua troppo fredda.
  • condensa – i tessuti delicati dei boccioli potrebbero essere troppo umidi e perciò soggetti alla formazione di muffe.
  • temperatura – si tratta di una delle più frequenti cause della caduta dei boccioli. Le Phalaenopsis temono le temperature sotto i 16°C, mentre le Cymbidium temono quelle che superano i 25°C.
  • aria troppo secca – i boccioli incominciano a seccarsi e cadono.
  • qualità dell'aria – nel caso abitiate vicino ad una strada molto trafficata, sarà il caso di chiudere le finestre almeno durante la fioritura. Possono risultare nocivi anche il fumo di sigaretta o la vicinanza della frutta matura che emana l'etilene.
  • luminosità – troppa luce tende a bruciare i boccioli, mentre poca luce avrà come conseguenza uno scarso assorbimento di nutrienti da parte della piante che saranno perciò indotte ad eliminare qualche bocciolo per ragioni di economia.
  • agenti chimici – una concimazione troppo insistente o l'uso di alcuni pesticidi potrebbero essere la causa della caduta dei boccioli o di un'essicazione precoce dei fiori. Fate attenzione alle indicazioni sulla confezione.
  • parassiti – i colpevoli sono di solito i tisanotteri e le cocciniglie che vanno a nutrirsi della linfa dei boccioli. Per questa ragione essi incominciano a deformarsi, spesso non si sviluppano e cadono.

 

 

Il periodo di fioritura delle orchidee dipende in gran parte dalle condizioni climatiche in cui vivono. Mentre le Dendrobie tendono a seguire dei periodi di fioritura regolari, le Phalaenopsis e molte altre fioriscono nel momento in cui riescono a raggiungere un'adeguata robustezza.
Le Phalaenopsis possono fiorire per diversi mesi, se riescono a formare delle diramature nuove, possono fiorire anche per più di un anno. La maggior parte delle orchidee fiorisce però tra le due (la Miltonia, la Cattleya) e le quattro settimane (Cymbidium, Paphiopedilum, Oncidium). La vaniglia e le orchidee del ramo delle Stanhopee invece fioriscono solo per un giorno o due.

 

I motivi per cui le orchidee non si decidono a fiorire possono essere molteplici. La fioritura è infatti solo una delle fasi, quella generativa, dello sviluppo della pianta, ed è legata strettamente alla crescita delle parti verdi. Alcune orchidee fioriscono quando la fase vegetativa di queste parti è conclusa, mentre altre fioriscono ai suoi inizi. Oltre a questa suddivisione ci sono poi diversi fattori che sono però molto importanti nella strada verso la fioritura.
Per quanto riguarda le Phalaenopsis un buon modo per incoraggiarle a fiorire è quello di spostare una pianta ben sviluppata in un luogo più fresco di almeno 5°C, tenendo conto che comunque la temperatura minima tollerata dalle Phalaenopsis è di 16°C.

 

Le Cymbidium tendono a crescere velocemente durante la primavera e a formare d'estate dei pseudobulbi che maturano in autunno e arrivano alla fioritura d'inverno. Durante l'autunno dobbiamo spostare le piante ad una temperatura di ca. 7°C, finché non sboccia il primo fiore. Se ciò non avviene, le piante tendono a crescere senza fiorire.

 

Le foglie delle orchidee spesso si seccano. La causa più frequente è un'esposizione eccessiva alla luce diretta del sole, l'aria troppo secca (specialmente in vicinanza dei termosifoni) o per la mancanza d'acqua. A volte la causa può essere rappresentata da troppa acqua d'irrigazione, per la quale le radici tendono a marcire e a bloccare il passaggio dell'acqua verso le parti superiori della pianta. Se a seccarsi sono le foglie vecchie, la causa è semplicemente fisiologica.

Quando l'orchidea sfiorisce, di solito lo stelo che portava i fiori tende a seccarsi. Nelle Phalaenopsis e nelle Madevalia infracta invece dallo stelo possono crescere anche dei germogli nuovi che andranno a formare dei fiori o delle piante nuove. Se non siete sicuri su come procedere, lasciate intatto lo stelo finchè non si secca spontaneamente.

 

Se la pianta incomincia a mostrare una sofferenza sotto forma di foglie avvizzite può darsi che la causa sia disidratata oppure abbia le radici danneggiate per un eccesso d'acqua. In questo caso dovrete trapiantare la pianta in un substrato fresco. Eliminate il terriccio bagnato e tutte le radici marce, utilizzate poi un terriccio specifico per rchidee, che di solito è composto da corteccia d'albero. Con un po' di fortuna la pianta riuscirà a salvarsi e a fare ricrescere delle radici sane. Per almeno un mese dal trapianto evitate di usare dei fertilizzanti.

 

Le radici delle orchidee sono delle radici aeree, perciò si sviluppano in altezza e non in profondità. Le orchidee sono infatti degli epifiti e crescono attaccate alla corteccia degli alberi. Le radici che tendono ad uscire dal vaso non vanno tagliate, ma se notate che ormai gran parte delle radici sta uscendo dal vaso, sarà il caso di travasare la pianta in un vaso più capiente.

Foto: KB