Passo dopo passo, come scegliere e realizzare la casa prefabbricata più adatta alle proprie esigenze.
Costruire in tempo di crisi? Io ho scelto di farlo, sì. La precarietà economica mi ha ricordato che sono poche le cose che rendono veramente felici e meritano grandi sacrifici. Fare casa è sicuramente una delle esperienze più importanti e delle gioie più grandi della vita.
È vero, di questi tempi gli sforzi richiesti potrebbero essere maggiori di qualche decennio fa: farsi concedere un mutuo, fronteggiare i pagamenti (specie quelli imprevisti …), dover ridurre al minimo ogni spesa … Sono impegni di non poco conto, che pesano anche psicologicamente, ma si è ripagati con tutti gli interessi. Perché è immensa la felicità quando si entra per la prima volta in casa e ci si rende conto di avere realizzato il proprio nido, un mondo personalissimo da riempire di vita. Diventa una scelta che, come un figlio, ci renderà felici a modo suo ogni giorno, ad ogni passo.
Ma come si fa a costruire una casa? Da dove si comincia?
Eccovi la mia esperienza (una casa unifamiliare prefabbricata di un centinaio di metri) e qualche suggerimento per chi si sta approcciando a quest’avventura.
Meglio il prefabbricato o la casa tradizionale?
Io stessa ritenevo la casa in mattoni più bella e solida di un prefabbricato, che invece trasmetteva un’impressione di provvisorietà. Poi ho fatto alcune ricerche, sono andata a vedere di persona, ho parlato con esperti e civili, e alla fine ho scelto il prefabbricato.
Negli ultimi decenni i prefabbricati hanno dimostrato di meritare la fama che ormai li precede: i comprovati vantaggi superano i potenziali svantaggi. Per dirne una, un’impresa di costruzioni – per quanto competente – non potrà edificare un villino in mattoni completo di serramenti, impianti e finiture interne ed esterne in 3 settimane. La casa è finita prima e questo permette di ridurre alcuni costi oltre a diminuire notevolmente lo stress.
Talvolta si crede che una casa costruita a mano costi di meno. Il prefabbricato in classe A non costa più di una casa tradizionale (talvolta costa di meno) mentre offre livelli altissimi di isolamento termico e acustico, difficili da eguagliare senza costi aggiuntivi. E con le bollette che lievitano inarrestabilmente è importante pensare a un risparmio sulle energie nel lungo periodo. Io ho una Casaclima e mentre fuori segnava -10°C i termosifoni erano spenti. L’aria calda era trattenuta all’interno dell’abitazione grazie ai materiali isolanti nelle pareti. Pensare al risparmio mi ha reso ancor più felice del mio acquisto!
Altro preconcetto: la casa tradizionale ha vita più lunga. Forse. Ho sentito una famiglia che ha un prefabbricato da più di tre decenni ancora in condizioni perfette. Di fatto la maggioranza delle case prefabbricate è garantita almeno 30 anni, ed è antisismica. Il condominio in cui vivevo prima aveva dieci anni di vita e le crepe sui muri.
E ricordando i problemi avuti con la muffa nelle varie case tradizionali in cui ho vissuto, ho preferito prevenire piuttosto che curare (le muffe sono nocive per i muri ma anche per l’uomo). La muffa si formerà prima su un muro in mattoni che rimarrà freddo all’interno su cui andrà a formarsi la condensa che su pareti in legno, per la miglior traspirazione dei materiali naturali, ma soprattutto per la miglior coibentazione delle pareti.
Un altro luogo comune che ho sfatato: il prefabbricato è in legno e quindi più soggetto ad incendi. In realtà il legno è trattato in modo da essere ignifugo e deve rispettare gli standard sulla sicurezza previsti per legge. Inoltre bisogna ammettere che non resterebbe molto nemmeno di una casa di mattoni, se dovesse prender fuoco.
La velocità della costruzione mi ha consentito di godermi con maggiore serenità quest’esperienza. È una fortuna non trascurabile visto che avviene una volta sola nella vita. Invece di far perdere tempo al muratore (e soldi a me) in attesa dell’elettricista, me ne stavo comodamente a bordo cantiere a guardare come al cinema la mia casa che cresce “da sola”. Portatevi i popcorn, perché sono attimi memorabili!
La velocità è stata una benedizione anche dopo. Invece di vivere per mesi nella polvere, con gli operai che ti svegliano all’alba e dover dedicare il tuo tempo libero al cantiere, la soluzione chiavi in mano mi ha dato la tranquillità di aver (quasi) tutto pronto. Ho potuto godermi casa sin dal primissimo giorno.
Ma anche il prefabbricato ha dei contra. Per quanto si progetti tutto fin nei dettagli, molte necessità e desideri si palesano solo vivendo fisicamente dentro la casa. Un’abitazione in mattoni viene su più lentamente e questo dà la possibilità di spostare un cavo o magari cambiar dimensione a una stanza. Un’idea geniale sulla carta potrebbe risultare poco funzionale nella vita di tutti i giorni. La tecnica costruttiva tradizionale può quindi dare il tempo di constatarlo e prendere eventuali provvedimenti. Il prefabbricato invece viene servito come lo si è ordinato (mesi prima). Modifiche successive sono possibili ma sicuramente non altrettanto facili rispetto al mattone. E soprattutto rappresentano una spesa aggiuntiva.
Foto: Sergetti.it
Testo: Titti