Il cucito creativo è uno di quei settori in crescita che vanno contro ogni previsione di tendenza. Fonte infinita d'ispirazione, per Jolanda è diventato un lavoro.
Jolanda è una di quelle persone che non si fermano mai e sono sempre in movimento. Se non la troverete nel suo negozio, allora starà sicuramente tenendo uno dei laboratori di cucito in cui insegna le tecniche del patchwork.
Si aggiorna continuamente sulle novità, spesso è in viaggio. Un giorno alla settimana però è dedicato alla figlia adolescente. Allora il tempo si ferma e c'è spazio per mangiare insieme e parlare di tutto ciò che è successo durante la settimana. Jolanda è anche una grande amante dei cani, lei e la figlia ne possiedono due: lo spaniel Toby e la staffordshire terrier Kora. Le passeggiate con i cani sono un'occasione per fare del movimento all'aria aperta, ma anche per riflettere sui nuovi progetti.
Il primo incontro con il patchwork è avvenuto quindici anni fa, grazie a un'amica. In Italia all'epoca nascevano tanti negozi di quilt, specializzati nella vendita di tutto il necessario per realizzare un patchwork. Jolanda se ne innamorò subito, il cucito infatti è un'arte di famiglia: la nonna faceva la sarta e la magliaia, mentre la mamma gestiva un negozio in cui vendeva le sue creazioni. Da bambina Jolanda passava molto tempo nel laboratorio della nonna e ben presto imparò a cucire bene. Non ha mai amato cucire dei vestiti, perciò nel patchwork riconobbe subito un'occasione che le avrebbe permesso di liberare la propria creatività. Dopo qualche anno ha incominciato a collaborare come rappresentante per un'azienda italiana importatrice di tessuti e attrezzi per il patchwork. In questo modo ha avuto la possibilità di apprendere tutte le novità, che poi ha cominciato a trasmetterere alle proprie corsiste.
Jolanda ha sognato a lungo un negozio in proprio, ma non aveva il coraggio di intraprendere da sola questa strada. Il problema maggiore era rappresentato dagli orari prolungati e dalla moltitudine di incombenze che ne derivano. Due anni fa ad un corso ha conosciuto Nadja Tratnik e in un attimo tra le due è scattata la scintilla. Nadja è una sarta molto esperta e le due donne hanno subito capito il potenziale di un sodalizio a due. Da un anno hanno aperto il proprio negozio di quilt nel centro storico di Lubiana, e lo hanno chiamato Šivilja in the House, una sarta in casa. L'ambiente è gradevole e ben organizzato, mentre le due titolari sono una vera e propria fonte di consigli sartoriali.
Il negozio è ben avviato, racconta Jolanda, il segreto del suo successo fonda soprattutto su tanto lavoro e tante rinunce. Le ferie sono da due anni solo un sogno, ma tutto sommato si muove tanto e il suo è un lavoro gratificante, dato che le permette di essere sempre in contatto con la sua passione, i tessuti.
Poi chiediamo a Jolanda chi sono le sue creative preferite, fra le tante che segue ce ne elenca tre: due australiane e un'americana, Annie Downs, Lynette Anderson e Renee Nanneman. Tutte e tre sono famose per i propri capolavori, i libri che hanno scritto e soprattutto per le proprie linee di tessuti. Nel mondo del patchwork i designer di motivi e tessuti sono molto apprezzati, così come accade anche nell'industria della moda.
Anche Jolanda sogna una propria linea di tessuti. Nel frattempo si fa carico di progetti „minori“, come ad esempio una propria linea di bottoni di legno appena sfornata. Il negozio è stato il primo desiderio ad essersi realizzato, ora la linea di tessuti dovrà restare in attesa ancora per un po'. Ma a giudicare dalla sua grinta dubitiamo che dovremo aspettarla a lungo.
Il patchwork è un prodotto sartoriale composto da piccoli ritagli di tessuto di diverse forme geometriche. Solitamente è composto da tre strati: quello superiore, formato dai vari ritagli di tessuto, quello inferiore, un unico pezzo di stoffa, e quello intermedio, il materiale riempitivo. Tutti e tre gli strati, alla fine del procedimento, vengono passati con delle cuciture decorative (quilting).
Questa tecnica si può utilizzare per la realizzazione di vari articoli decorativi: trapunte, cuscini, tovaglie, borse, vestiti e tanto altro ancora.
Abbinando fantasie e colori, forme geometriche e applicazioni diverse le possibilità creative sono praticamente infinite.
Il patchwork si è diffuso in tutto il mondo partendo dall'America, dove le donne, specialmente nelle comunità amish, tramandano di madre in figlia le esperienze e il sapere su questa tecnica. Dato che un tempo il patchwork veniva realizzato a mano, questo lavoro era lento e laborioso. Le donne incominciarono a riunirsi in gruppi di lavoro, in modo da accelerare i tempi. Così è nata l'organizzazione Quilting bee che oggi troviamo in tutto il mondo. Donne di ogni età si ritrovano per stare in compagnia e per realizzare insieme una trapunta. Di solito lavorano tutte ad un progetto e ognuna di loro contribuisce un pezzetto di mosaico. Poi le trapunte vengono esposte alle fiere e concorrono ai concorsi, dove il loro ricavato viene devoluto in beneficenza.
Le tecniche per il patchwork sono tante e in un anno Jolanda ne ha insegnato alle proprie corsiste ben 30. Sotto la sua guida è stata creata anche una trapunta di due metri per lato, donata poi ad un'associazione che si occupa delle vittime di atti di violenza.
Foto: KB
Testo: PS