Una vacanza studio passata tra l'arte dei mosaici e le biciclette di Ravenna.
Una restauratrice e una laureata in storia che stanno concludendo la specializzazione in design della pietra e che solitamente vediamo lavorare tra le bolle di sapone di Milo za drago, alle prese con l'arte del mosaico. Ravenna è a prima vista un dedalo di sensi unici tra le case in mattone, ma che poi si rivela una simpatica cittadina a misura d'uomo.
Che Ravenna fosse una città piccola già lo sapevamo. Ci era stato detto che a Ravenna niente è lontano. La bicicletta è il mezzo di trasporto indicato per gli spostamenti di ogni giorno, e ci permette di strizzare l'occhio ai monumenti dell'epoca di maggiore fioritura della città, risalente a 1600 anni fa. Una storia che la vede protagonista nelle vesti di capitale dell'Impero romano, adornata di capolavori bizantini. La produzione artistica del V e del VI secolo ha permesso a Ravenna di sfoggiare fino ai nostri giorni i maggiori esemplari europei di opere paleocristiane e bizantine. Le chiese in laterizio, con le loro umili facciate, non fanno nemmeno presagire la ricchezza dei colori a mosaico che nascondono al loro interno.
Il cielo stellato di Galla Placidia
A testimoniare il collegamento storico di Ravenna con la città portuale di Classe, la Basilica S. Apollinare in Classe
La tradizione millenaria traspare da ogni angolo della città, per facilitare l'orientamento tra i molteplici monumenti potete utilizzare l'applicazione Ravennamosaici. La città svolge anche un ruolo centrale nel campo del mosaico contemporaneo, sostenuto dal ruolo dell'Accademia di Belle Arti di Ravenna, specializzata nello studio dei mosaici, il Museo d'Arte della città di Ravenna con un centro internazionale per la documentazione del mosaico e altro ancora. Ogni due anni potete partecipare al Festival internazionale del mosaico contemporaneo, in programma dal 12 ottobre al 24 novembre 2013.
A Ravenna troviamo tutt'oggi una decina di studi di mosaico. Noi due abbiamo partecipato ad un tirocinio all'interno del Gruppo mosaicisti Ravenna che continua la tradizione dello studio nato dall'Accademia di Ravenna nel Dopoguerra. Il primo gruppo ha realizzato in cinquant'anni di attività copie dei mosaici ravennesi, mentre il gruppo odierno sotto la guida del maestro Marco Santi mette in atto con competenza e professionalità il passaggio dall'esperienza di restauro conservativo alla produzione artistica contemporanea. Si tratta di un laboratorio capace di trovare una soluzione ad ogni problema legato al mosaico e per noi due, che ci stiamo appena approciando al questo mondo, si è trattato di un ambiente molto stimolante.
Nel nostro tirocinio abbiamo sperimentato una delle particolarità di Ravenna, la realizzazione di mosaici su un fondo provvisorio a calce. Questa tecnica fa parte delle tecniche dirette, vale a dire che le tessere vengono inserite con la faccia rivolta verso l'alto. Il fondo a calce permette di apportare anche delle correzioni e un tempo prolungato per rifinire i dettagli, perciò è molto amata tanto tra gli allievi quanto tra gli esperti mosaicisti.
L'attrezzatura base di ogni mosaicista è costituita dal martellino, utilizzato per realizzare le tessere.
Le pinze utilizzate per dare la forma finale alle tessere.
L'inserimento delle tessere sul fondo a calce è un lavoro che richiede tempo e pazienza.
Dopo aver realizzato alcune copie di mosaici, abbiamo potuto finalmente affrontare il primo compito. Partendo da uno schema abbiamo realizzato un tappeto in pietra. Si tratta di una peculiarità del Gruppo Mosaicisti, in quanto i loro tappeti di pietra su supporto mobile liberano il mosaico dai ruoli statici e lo portano oltre i clichè abituali.
I dintorni di Ravenna
L'Emilia Romagna è una regione che vanta notoriamente una duplice identità. Dopo essere andate alla scoperta della laguna di Comacchio e dell'offerta enogastronomica di Bologna, abbiamo potuto scoprire anche delle interessanti tecniche artigianali tipiche delle cittadine romagnole.
La tecnica che più ci ha affascinato è stata la stampa a ruggine. La prima volta che l'abbiamo notata è stato durante la fiera del sabato accanto allo stadio di Ravenna. Poi abbiamo avuto modo di scoprirla nel centro di Forlì, poco distante dalla principale Piazza Saffi. Il negozio Il guado (http://www.ilguado.com/) ci sorprende con la sua abbondanza di contrasti in bianco e marrone. L'anima del negozio è Elena Balsamini, che ci ha spiegato la tecnica della stampa a ruggine, detta anche stampa romagnola, e ci ha invitato nel suo atelier per sperimentarla. Entrando nell'atelier il nostro entusiasmo per i colori naturali e la stampa manuale ha incontrato una nuova dimensione. Nel suo lavoro Elena si ispira alla tradizione, a cui accosta motivi provenienti da luoghi e tempi lontani, senza trascurare quelli più recenti.
Elena al lavoro.
Gli stampi in legno di pero.
Una stampa ideale viene ottenuta dopo la battitura con il martello.
La stampa a ruggine o stampa romagnola è una tecnica tradizionale di stampa su tessuto, caratteristica per la Romagna. Gli attrezzi e la tecnica sono tuttoggi identici a quelli che ne segnarono gli inizi nel XVII secolo. Gli stampi in legno sono intagliati a mano e portano motivi tipici provenienti dal mondo della botanica e della religione. Così vi troviamo spesso la spiga di grano, l'uva, la caveja, la vite e il galletto, legati alla storia del luogo.
Il tipico colore ruggine si ottiene dall'ossido di ferro impastato in seguito con la farina bianca e l'aceto, in proporzioni che poi influiscono sulle tonalità delle stampe marroni che diventano definitivi una volta terminate le fasi di viraggio e di lavaggio.
Nonostante Ravenna rimanga spesso nell'ombra di altre città d'arte italiane, essa offre al visitatore un rapido salto nel mondo della storia del mosaico. Tuttavia uno splendore come il mausoleo di Galla Placidia merita davvero una visita per essere ammirato a occhio nudo.
Testo e foto: Alja Fir e Anja Tomažič, milozadrago