Un angolo studio o uno spazio creativo efficiente deve rispondere alle nostre esigenze di organizzazione e di lavoro.
Il mio laboratorio in casa era in realtà un angolo studio, con una superficie di lavoro troppo limitata, materiali sparsi in giro per la casa, con una disposizione che non era nè pratica nè estetica. Da tempo era il mio cruccio, mi toglieva la voglia di fare del lavoro creativo e quando eventualmente finivo di lavorare, non avevo voglia di rimettere tutto a posto. Ma dove mettere tutto?!
Così un giorno mi sono detta basta e ho deciso: ho bisogno di uno spazio creativo in casa che sia pratico, organizzato e gradevole.
Il mio progetto ha avuto inizio con una piccola ricerca: sono andata a vedere le foto degli atelier delle artiste e delle creatrici già affermate e ho cercato di prendere nota dei loro consigli riguardo all’organizzazione dei materiali e degli attrezzi artistici. Ho deciso di riporre il materiale in un armadio con un’anta scorrevole, all’interno di cassetti trasparenti (per agevolare la ricerca dei materiali) e su carrelli mobili (adatti a usi svariati).
Prima di incominciare a disegnare il progetto ho fatto attenzione a non tralasciare la parte che reputo sia la più importante: ho steso l’elenco delle mie esigenze e degli oggetti che desidero avere a portata di mano nel mio laboratorio. Ho verificato quanto spazio occupano le diverse voci dell’elenco e dove posizionarle (vicino al tavolo di lavoro, in disparte ecc.). La priorità è stata assegnata al fatto che lo spazio dovesse essere pratico, ben organizzato e semplice.
Ho deciso di dividere i seguenti oggetti dividi per scomparti:
– schizzi di creazioni;
– materiale, tessuto, cornici ecc.;
– libri fai da te, schede colore, design;
– posta, cartoline, francobolli, materiale linguistico, vocabolari ecc.;
– art therapy, psicologia, educazione;
– attrezzatura per la fotografia, informatica;
– attrezzi di uso frequente;
– fascicoli, esempi, idee;
– carta, brochure;
– materiale per il disegno;
– materiale per la pittura;
– materiale per modellare;
– materiale per stampare;
– materiale decorativo;
– attrezzi e materiale per il laboratorio;
– lbri, libri della biblioteca;
– musica, radio, cd.
Con l’aiuto di questo elenco ho potuto calcolare il numero di armadi, cassetti e di mensole di cui avevo bisogno, la profondità e la larghezza dell’armadiatura, le dimensioni del piano di lavoro ecc.
Ho disegnato alcuni schizzi e tra di loro ne ho scelto uno che ho poi elaborato, aggiungendo le misure e le indicazioni per il falegname. Dato che non desideravo avere problemi con la mia matematica e la memoria del falegname, ho annotato quasi tutti i dati di cui disponevo.



La scala dei colori
