Idee per le decorazioni autunnali con le zucche in tavola.
Oggi non vi presenteremo delle ricette o delle istruzioni … perché sappiamo che siete capaci di creare anche da soli l'immagine del vostro autunno.
Abbiamo preferito presentarvi le nostre sperimentazioni sulla tovaglia bianca. Gli attori principali: la cesta. Una ciotola bianca. Le zucche. I frutti di rosa canina raccolti sul bordo del prato. Solo per ispirarvi. Per allargare lo sguardo e gustare l'aria pulita di queste giornate di sereno.
La stagione delle dalie e degli astri, le ortensie sono già sfiorite. La cesta della dispensa, a volte ci mettiamo il raccolto dell'orto, altre volte invece la merenda.
Qual è la stagione in cui il giardino è più ricco di fiori? Nè la primavera nè l'estate, ma i primi d'autunno. Adesso abbiamo la possibilità di inventarci ogni giorno delle nuove composizioni. E quando ci manca qualche fiore, prendiamo pure degli steli, delle graminacee, dei frutti del raccolto.
Le zucche non sono soltanto del mangime per i maiali o la materia prima per intagliare i fantasmi. Innanzitutto sono una verdura pregiata. Poi sono anche un'entusiasmante decorazione per la casa e il giardino – basta non esagerare. E a volte possono fare anche da candelabri.
La luce del tardo pomeriggio.
Zucche e candele, nient'altro. Ci sono delle belle proporzioni nelle dimensioni di entrambi gli elementi.
Giochiamo a decorare la tavola con le zucche e le candele. Chi farà il risotto di zucca?
Il bianco e l'arancio. Aria e terra. Un abbinamento incoraggiante.
In una grande ciotola appoggiamo un mazzo di fiori quasi barocco, composto da dalie rosse e arancio, rami di scotano, foglie d'edera e felci. Giochiamo ad allungarlo sulla superficie del tavolo con i rami di rosa canina, pieni di frutti.
Siamo fortunati, il nostro tavolo si trova all'aperto.
Se non avessimo le zucche, potremmo prendere delle carote. O forse delle barbabietole. O dei baccelli di fagiolo. Al posto dei toni caldi potremmo scegliere un contrasto freddo. Le candele non sono obbligatorie, però tutti ce le abbiamo in casa, vero? Insomma, la morale della favola è: cerchiamo la bellezza che ci circonda. E quando la troviamo, soffermiamoci – altrimenti tutti i nostri sforzi saranno stati inutili.
Giorni d'autunno
Signore: è tempo. Grande era l'arsura.
Deponi l'ombra sulle meridiane,
libera il vento sopra la pianura.
Fa' che sia colmo ancora il frutto estremo;
concedi ancora un giorno di tepore,
che il frutto giunga a maturare, e spremi
nel grave vino l'ultimo sapore.
Chi non ha casa adesso, non l'avrà.
Chi è solo a lungo solo dovrà stare,
leggere nelle veglie, e lunghi fogli
scrivere, e incerto sulle vie tornare
dove nell'aria fluttuano le foglie.
Rainer Maria Rilke
Styling: Matejad
Fiori: Mirjam e Tončka
Foto: KB