Valcucine in collaborazione con Dotdotdot ha indetto un workshop di design con numerosi risultati interessanti.
Il Fuorisalone oltre a essere una formidabile vetrina è anche un'occasione per richiamare l'attenzione del pubblico sulle molteplici possibilità di sviluppo del settore del design e dell'arredo. Valcucine, uno dei produttori italiani di cucine più attenti al punto di vista dell'ecosostenibilità e dell'innovazione, ha organizzato nel proprio showroom di Brera un laboratorio di digital fabrication nato per innovare, che pone al centro del progetto la cucina Meccanica di demode engineered by Valcucine. Il laboratorio Kitchen Becomes Open è stato curato da Dotdotdot.it ed ha avuto come obiettivo quello di riunire 11 giovani professionisti e di progettare insieme delle innovazioni per l'ambiente cucina. I risultati sono stati subito realizzati anche con l'uso delle stampanti 3D che hanno reso possibile di concretizzare immediatamente i progetti.
Daniele Caltabiano e Liviana Osti hanno realizzato il piano integrato Scaindle che comprende una bilancia, un timer e dei tasti sensibili con cui trovare e condividere nuove ricette.
Lucciola è un sistema luminoso che rileva la presenza dell'utente. Adatta la sua area di illuminazione e la sua potenza a seconda delle necessità funzionali dello spazio abitativo.
Andrea de Chirico e Marco Napoli hanno ideato 30°, un sistema semplice e personalizzabile per “vestire” la cucina Meccanica. Con i magneti possibile l’uso di qualsiasi tipo di tessuto. La cucina diventa indossabile e lavabile, con tante possibilità di personalizzazione e travestimenti secondo le stagioni.
Alexander Kashin ha ideato Keyhole, dei supporti a croce da inserire nel pannello di rivestimento della cucina che permettono di realizzare degli attrezzi e degli inserti totalmente personalizzabili con l'uso della stampante 3D.
L'utente di un futuro molto prossimo potrà scaricare il progetto per un attrezzo e stamparlo con la stampa in 3D.
Un cambio di prospettiva che probabilmente renderà possibile un'ulteriore diffusione di “tipografie” in 3D in cui ordinare la stampa dei propri accessori. Il questo modo i designer non sarebbero più legati ad un produttore o distributore di oggetti prodotti, ma potrebbero trasformarsi in fornitori di progetti indirizzati anche ad un uso privato.
E forse le stampanti in 3D si diffonderanno nelle nostre case come è successo con le stampanti su carta? Staremo a vedere.
Noi intanto vi mostriamo ciò che è stato creato per allestire questa cucina.
Analogo il principio realizzato da Cécile Laporte e Nathalie Bruyére con Hang-made, n database di supporti a sospensione il cui file, reso scaricabile dal web, può essere fisicamente realizzato grazie ad una stampante 3d. La struttura di Meccanica viene così utilizzata come una cornice per riporre ed appendere oggetti a seconda delle necessità dell’utente.
Marina Cinciripini e Vittorio Cuculo hanno ideato Where is it?, un’infografica fisica implementata da link conduttivi e luci led reattive. Un modo semplice per trovare gli attrezzi all’interno della cucina. Già immaginiamo questo sistema nelle cucine degli ostelli e degli appartamenti delle vacanze, dove si ha difficoltà a trovare una pentola, un mestolo o un tagliere.
Sul tlog di Kitchen Becomes Open troverete anche gli altri progetti e le varie fasi di realizzazione dell'intero evento.
Foto e testo: JS, KBO2014