L’impianto elettrico è una componente strutturale essenziale sia per le abitazioni che per gli ambienti adibiti ad altre destinazioni. Gran parte degli elementi che costituiscono l’impianto non sono visibili, una volta completati gli interventi di installazione e rifinitura. Le uniche parti ‘esposte’, ossia esterne all’impianto ed inglobate a raso lungo le superfici delle murature sono le prese e gli . Nel primo caso, si tratta di dispositivi che consentono di collegare all’impianto elettrico un device alimentato a corrente oppure di prese specifiche per le antenne che ricevono il segnale di trasmissione delle frequenze televisive. Gli interruttori, invece, servono ad azionare dispositivi già connessi all’impianto, come ad esempio lampadari, faretti, lampade e simili.
Sia le prese che gli interruttori vengono installati in corrispondenza di una cassetta di derivazione e, tendenzialmente, sporgono leggermente rispetto alla superficie delle pareti. Anche per questo, è necessario un elemento di raccordo e finitura, che permetta di integrare i dispositivi di attivazione e le prese all’interno dell’arredo e delle decorazioni di tutto l’ambiente. Tale elemento è costituito dalle placche per interruttori: vediamo di seguito di cosa si tratta e come scegliere le migliori sul mercato.
Cosa sono le placche per interruttori
Quelle che vengono comunemente definite ‘placche’ sono, a tutti gli effetti, cornici tridimensionali in materiale plastico, di forma rettangolare. La parte esterna è realizzata con una lieve inclinazione, in modo tale la superficie della presa o dell’interruttore sia collegata a quella della parete in maniera armonica. Le misure sono piuttosto standard: l’ampiezza della parte interna (ossia quella ‘incorniciata’) è tale da consentire l’installazione di due o tre prese o interruttori; in alcuni casi, questi sono affiancati da placche fisse dalla funzione di semplice ‘riempitivo’ (molto dipende dal tipo di cassetta utilizzata per alloggiare gli allacci all’impianto elettrico).
Per quanto riguarda il materiale di cui sono fatte, le placche più diffuse sul mercato sono quelle in tecnopolimero o metallo, ma ne esistono diverse anche in legno o in reflex. A prescindere dal materiale, esiste una vasta gamma di placche diverse per colori e pattern decorativi (effetto lucido, spazzolato, satinato e così via); questo perché non si tratta soltanto di un elemento funzionale ma di un vero e proprio complemento per rifinire l’arredo che, in quanto tale, deve potersi integrare efficacemente con lo stile scelto per arredare l’intero ambiente.
Come scegliere le placche giuste
Il primo parametro da tenere in conto quando bisogna acquistare una serie di placche per gli interruttori e le prese (oltre alle dimensioni) è l’ambiente di destinazione. Tenendo conto che gli interruttori, specie quelli più semplici, e le prese sono di colore bianco, è consigliabile creare un leggero contrasto – evitando così le mascherine bianco su bianco – così da dare un tocco più alle rifiniture d’arredo. La scelta, da questo punto di vista, non manca di certo: per farsi un’idea più chiara di quali e quante siano le offerte messe a disposizione dai produttori leader del settore si può consultare un portale specializzato come www.emmebistore.com, così da orientarsi meglio rispetto ai prodotti disponibili sul mercato. Molto dipende, poi, da elementi ‘esterni’ ossia da quelli che saranno accostati più o meno direttamente alle cornici degli interruttori: la tinta delle pareti, i mobili, gli infissi e gli elementi d’arredo; le placche color legno si prestano meglio ad ambienti arredati con gusto classico o in stile vintage mentre quelle lucide o satinate si addicono maggiormente a stanze in stile moderno o con un arredamento minimalista; ciò che conta è non scegliere colori troppo sgargianti che potrebbero creare un contrasto fastidioso: una placca di colore rosso, ad esempio, ha bisogno di qualche elemento, anche un piccolo dettaglio, al quale abbinarsi. Infine, al di là dell’aspetto estetico, mai trascurare la qualità materiale dell’articolo che si acquista.
Foto: Vimar