L'ufficio sta diventando sempre più casa nostra e viceversa. E il design si adegua.
A sentire parlare di arredo per l'ufficio probabilmente vi verranno in mente le solite scrivanie grigie con le sedie blu, accostate a scaffali grigi e qualche oggetto colorato per rompere la monotonia lavorativa. Le soluzioni che abbiamo potuto vedere al SaloneUfficio 2013 parlano invece di uffici che si fondono sempre di più con il design d'avanguardia, la qualità delle lavorazioni artigianali e le soluzioni più tecnologiche. Ad introdurre la fiera dell'arredo l'ufficio abbiamo trovato la mostra Progetto: Ufficio da abitare curata da Jean Nouvel.
Il progetto di Jean Nouvel propone provocando, ponendo domande intelligenti e dando risposte sempre aperte. In un contesto sociale in cui il lavoro è diventato talmente liquido da essere alla fine quasi evaporato con l’arrivo di una stagione economicamente molto calda, il tema dell’ambiente lavorativo è argomento tanto importante quanto scottante. Jean Nouvel ha affrontato il tema dell'ufficio del futuro, partendo dal presupposto che lo spazio di lavoro vada vissuto con piacere, proponendoci diverse soluzioni ibride tra casa, lavoro e tempo libero, resi più fruibili con l'aiuto della tecnologia e delle soluzioni di alta qualità utilizzate. Da ribadire che tutti i prodotti presenti nei cinque ambienti allestiti da Nouvel sono dei prodotti di serie che hanno riscosso un notevole successo tra il pubblico, affluito numeroso.
Le sue cinque soluzioni partono da un ufficio in un vecchio appartamento classico, nel centro città, in cui tutto è rimasto immutato: saloni, camera, cucina, camini, pavimenti e modanature originali. In questo luogo di lavoro e di rappresentanza, arredato con mobili in armonia con l’architettura originale e le tracce del passato, si svolgono diverse attività in un’atmosfera calorosa e intima.
Se ne apprezzano la comodità ma anche la singolarità e originalità degli spazi. Nell’appartamento è possibile vivere, esprimersi attraverso gli oggetti e lavorare in una cornice piacevole che conserva la logica funzionale dell’ufficio ma che non suscita gli stessi riflessi.
La seconda situazione presentata è l’espressione di una tendenza che si va sempre più affermando: lavorare a casa propria. Di giorno la casa si trasforma in ufficio, di sera e nei giorni festivi ritrova le sue funzioni domestiche. “Abitazione” e “ufficio” si mescolano: i mobili da ufficio si adattano alle mansioni della vita familiare e viceversa, in uno spazio in cui gli oggetti possono anche avere una doppia vita. Un ambiente ibrido, che viene incontro alle esigenze di chi si ritrova a lavorare da casa. O che a casa proprio non riesce a tornarci.
A seguire uno spazio aperto, all’interno un sistema di mobili industriali che si compongono, si accatastano, si smontano e si rimontano e che rompe con il totalitarismo e la ripetitività degli uffici di oggi. Mobili di epoche diverse si mescolano tra loro e con oggetti venuti da altri universi. Lo scenario aperto permette a ciascuno di esprimersi e di scegliere il proprio ambiente di lavoro: isolarsi dal vicino o avvicinarvisi; sedersi sulla scrivania ma anche coricarvisi. Tipologie differenti di legno, cartone, pelle e plastica colorata coesistono tra loro e oggetti atipici e inattesi dominano gli accatastamenti: nella loro irregolarità e imprevedibilità tracciano le sagome di una città. Una soluzione per l'arredo ufficio versatile, ma alquanto caotica.
Quarta ambientazione un capannone, semplice contenitore in lamiera tipico delle periferie urbane di tutto il mondo. Questi cubi spesso vuoti offrono una grande libertà di arredo. La loro singolarità spaziale consente qualsiasi forma di appropriazione e di differenziazione.Un arredo ufficio che permette il lavoro interattivo, la collaborazione e un flusso continuo di idee e suggestioni.
Suggeriscono e ammettono soluzioni specifiche, non sistematiche, e totalmente flessibili, sia per mobili, luci e oggetti. La libertà di riconversione caratterizza questo spazio libero e privo di vincoli. Progetto dopo progetto l'arredo ufficio segue le esigenze degli utenti.
Il razionalismo è il tema dell’ultimo scenario proposto: un sistema di uffici high-tech a pianta aperta che, pur rientrando nella normalità e razionale standardizzazione, ha come obiettivo la trasformazione. La pianta, in apparenza statica e ripetitiva, è in realtà libera: le pareti mobili e smontabili consentono di riconfigurare il proprio ufficio, aprendolo così sullo spazio contiguo e sul corridoio o isolandolo. Le porte sono scorrevoli o a fisarmonica, le persiane consentono di gestire la luminosità, i vetri serigrafati di proteggere l’intimità di ciascuno. L'arredo ufficio è lineare e formale, molto elegante e rassicurante.
E infine una video panoramica dell'allestimento per l'arredo ufficio curato da Jean Nouvel.
E voi quale di queste soluzioni trovate più attigua alle vostre esigenze?
Foto: Saverio Lombardi Vallauri per Cosmit