Trieste, la città del caffè

Locali dal fascino retrò, ottimo caffè e una passione smisurata per la sua preparazione: Trieste non è soltanto la città delle assicurazioni, ma anche un'autentica patria del caffè.

Trieste assomiglia ad un'anziana signora che prende il sole in riva al mare aspettando che all'orizzonte si prospetti una soluzione per ravvivare la situazione economica della città, ma nonostante ciò conserva ancora nei cassetti del comò i ricordi della giovinezza spensierata.

Lo sapevate che Trieste è tuttora uno dei principali centri per il caffè?

 

 

Sono ormai quasi tre secoli che nel porto arrivano navi cariche di chicchi marrone scuro che imprenditori e commercianti esperti del settore acquistano e selezionano per le proprie torrefazioni, mentre le loro miscele conquistano la clientela più esigente – Illy, Hausbrandt, Cremcaffè sono solo alcuni dei marchi storici dei caffè triestini. Alcuni sono stati venduti o si sono trasferiti, altri invece stanno ancora nascendo, specialmente quelli specializzati in cialde per le macchine da caffè. A Trieste potrete anche iscrivervi all'Università del Caffè, dedicata agli intenditori, ai professionisti e ai produttori di questa bevanda tanto amata.

Ma dove ci sono delle ottime torrefazioni, ci sono anche delle ottime caffeterie. Per voi abbiamo visitato due caffè storici nel centro di Trieste.

 

 

Verso la metà dell'800 i caffè europei diventarono un punto d'incontro per gli intellettuali, luoghi dove ci si incontrava e si discuteva di argomenti importanti, letteratura, arte, avvenimenti, ma anche luoghi di divertimento o semplicemente di lettura o ispirazione. Praticamente ogni movimento letterario o politico della città aveva i suoi caffè prediletti, a Trieste  ci sono tutt'ora il Tommaseo, il Caffè degli Specchi, il Tergesteo, il Caffè San Marco, altri se ne sono aggiunti nel corso del '900, come La Stella Polare. Alcuni di questi caffè hanno saputo conservare gli arredi e le atmosfere originali e vale davvero la pena di visitarli. 

 

 

Entriamo dunque al Caffè Tommaseo. Il locale ci conquisterà per la bellezza delle sue decorazioni in stucco, opera del pittore Gatteri. Le lussuose specchiere sono state fatte arrivare fin dal Belgio nel 1830 e la peculiarità di questo caffè adiacente al Teatro Verdi erano i concerti del giovedì con l'orchestra filarmonica e quelli del sabato con la banda, ma un vero e proprio successo fu rappresentato dal primo gelato di Trieste!

 

 

Il caffè Tommaseo è il caffè più antico della città e venne aperto nel 1830 dal padovano Tomaso Marcato che lo chiamo appunto Caffè Tomaso, subentrando comunque ad una caffetteria preesistente. Nel 1848 il locale venne intitolato allo scrittore e patriota dalmata Niccolò Tommaseo.

 

 

Il caffè era frequentato dalle cerchie di italiani patrioti e dai letterati, ai suoi tavolini amava leggere e scrivere anche Italo Svevo che vi incontrava pure James Joyce per discutere dei propri romanzi.

 

 

Qui sono passati anche Stenndhal, Umberto Saba, Franz Kafka, fino ai contemporanei Claudio Magris e Fulvio Tomizza. Claudio Magris è un assiduo frequentatore del Caffè San Marco e del suo rapporto con i caffè disse: “Il Caffè è il luogo dove si può stare contemporaneamente da soli e fra la gente. Per me il Caffè è legato all’idea dello scrivere. Perché al Caffè, quando vado a scrivere, mi porto solo le cose di cui ho bisogno”.

 

 

Il caffè Tommaseo è rimasto fedele alla sua vocazione per la cultura sino ai giorni nostri e spesso vi vengono organizzati concerti e mostre d'arte.

Ma incamminiamoci ancora per qualche centinaio di metri ed entrariamo nell'Antico Caffè Torinese, aperto nel 1915. Situato sul Corso Italia, gode di una delle posizioni più esclusive e frequentate della città.

 

 

La principale particolarità del Caffè Torinese è l'arredo che ci riporta alle atmosfere lussuose dei saloni in stile belle epoque delle grandi navi passeggeri degli inizi del '900, opera dell'apprezzato ebanista Debelli.

 

 

Le boiserie che rivestono le pareti dalle vetrine fino ai soffitti, il bancone scuro decorato da una fascia d'ottone che riprende il motivo di una ghirlanda e il lampadario in cristallo ci riportano a bordo dei transatlantici Saturnia e Vulcania, arredati dallo stesso artista.

 

 

Non abbiate troppi dubbi su quale locale scegliere, a Trieste avrete difficoltà a incappare in un locale che offra del caffè scadente. Potete scegliere anche delle caffetterie affiancate alle vecchie torrefazioni dove acquistare varie miscele di caffè in chicchi o macinate, sorseggiando la bevanda nera in mille varianti e annusando il profumo del caffè appena tostato e macinato. Ricordatevi però che il cappuccino vi verrà servito in una tazzina piccola. Si tratta di una particolarità di Trieste e appena avrete varcato i limiti della provincia, ricomparirà quello nella tazza grande.

 

 

Trieste è anche la città della passione per il caffè: provate a entrare in un bar, magari alla mattina presto quando i triestini si recano al lavoro e mettetevi al banco ad ascoltare quanti tipi di caffè riusciranno a ordinare: cappuccino, espresso, capo in bicchiere (il cappuccino servito in un bicchierino di vetro) detto anche capo in b o in bic, con la variante macchiato o gocciato, doppio, deca (decaffeinato), nero, nero in b, nero deca … insomma, i baristi di Trieste devono avere tanta, tanta pazienza e una memoria di ferro, non sono rari i clienti che si inventano delle varianti completamente personalizzate come ad esempio “un gocciato bollente senza schiuma”, “un goccia in b deca con solo schiuma”, “caffè d'orzo nero in bicchiere con un po' di latte a parte”, “un nero ristretto doppio” … Non per niente il consumo annuo di caffè a Trieste è di 10 kg pro capite, ben il doppio rispetto al resto dell'Italia che si ferma a soli 5 kg!

Foto: KB, TiasshaS