Il giardino di Ivan Skubin e Iva Sivec – a seminare sono il vento e gli uccelli, mentre a coltivare sono i due saggi proprietari.
I giardini e gli orti di campagna andrebbero ormai messi sotto tutela. Sempre più spesso infatti anche in piena campagna i giardini si ispirano a quelli di città, trasformandosi in un corpo estraneo nella natura circostante.
Dopo la visita all'artista Ivan Skubin nel Collio ci siamo soffermati ad ammirare il suo cortile. La casa con i locali espositivi e le pertinenze formano una L intorno alla corte piana, riparandola dai venti freddi. C'è lo spazio per le faccende agricole, per accogliere le visite e infine, per rilassarsi e ammirare il panorama sulla pianura del Friuli.
La casa con la facciata inferiore color mattone è circondata da un marciapiede che la protegge dalla pioggia e dal fango, decorato e protetto d'estate dal balcone e dalla vite canadese.
La maggior parte del cortile è ricoperta da ghiaia bianca, gradevole per camminarci, e da erba a prato. A destra troviamo un antico pozzo in pietra con un grande ulivo. Nel cortile sono disseminate alcune sculture in pietra e in terracotta.
Ma quando raggiungiamo il bordo del cortile sorretto da un muro a secco pluricentenario, ecco che si aprono davanti a noi i terrazzamenti con l'orto e le vigne. I terrazzamenti (o pastini) a secco erano molto frequenti ancora una cinquantina d'anni fa, mentre oggi spesso vengono sostituiti da muri in calcestruzzo che segnano con asprezza il paesaggio.
Gli orti e i giardini di campagna di solito si trovano nei pressi della casa, in modo da avere sempre a portata di mano gli ortaggi, le erbe aromatiche e quelle officinali. Le massaie devono fare solo due passi per raccogliere il necessario e rientrare a cucinare. Ma nonostante questo aspetto pratico, gli orti possono rappresentare anche un elemento decorativo per la casa stessa e motivo d'orgoglio per i proprietari. Gli ortaggi e le erbe spesso vengono circondati da piante perenni e annuali in fiore. Diverse specie infatti sono complementari agli ortaggi in quanto ne allontanano i parassiti e li proteggono dalle malattie. Un recinto in legno o una siepe proteggono l'orto dalle galline e dagli animali al pascolo, inclusi quelli selvaggi che sempre meno temono la vicinanza delle case abitate.
Lo schema delle diverse varietà degli ortaggi non è rigida, le piante si susseguono a seconda del periodo di semina oppure secondo le regole maturate dalla proprietaria in anni d'esperienza. Ad un orto del genere non si addicono delle piante esotiche o degli obridi troppo variopinti. Per il bordo viene scelto spesso il bosso oppure delle siepi di carpino, biancospino, ligustro, acero campestre o tiglio. Se le dimensioni dell'orto lo permettono, spesso gli vengono affiancati degli alberi da frutto, come il ciliegio, il marasco, l'albicocco o il pero. Spesso trovremo dei piccoli cespugli di frutta rossa: ribes, lamponi, sambuca.
Tra gli arbusti ornamentali sono frequenti il lillà,il viburno, la forsizia, la spirea, le ortensie, le rose, tra le rampicanti il glicine, il caprifoglio, le rose rampicanti … Le vecchie varietà di piante ornamentali si addicono meglio al paesaggio campestre. Tra le perenni troveremo spesso le peonie, le iris barbate, le emerocallidi, il lupino, l'aquilegia, i crisantemi, nelle zone ombrose i mughetti e più in là le violette. Poi ci sono i garofani, i cuori di Maria, le borracine, i garofani dei poeti … – Le piante rustiche hanno la precedenza rispetto a quelle delicate. Tra le biennali le digitali, i malvoni e le viole del pensiero, seguite dalle annuali che a volte crescono spontaneamente: gli aster, le zinnie, i fiordalisi, i papaveri, il targete … No, non ci siamo dimenticati nemmeno delle bulbose: durante la primavera i cipollacci, i tulipani, i narcisi e i giacinti, d'estate invece i gigli e le dalie.
Anche le erbe aromatiche e quelle officinali sono spesso delle autentiche attrazioni nei nostri giardini: l'anice, il basilico, il rosmarino, la santolina, l'elicriso, il timo selvatico, la lavanda, il geranio odoroso, la melissa, la menta, l'assenzio, l'erba cipollina, l'angelica, la ruta … – ognuna di queste piantine ci conquisterà con la struttura e i colori del suo fogliame e dei suoi fiori.
Anche i cespi d'insalata, gli steli delle biete e i viticci dei piselli sono molto estetici. A guardarlo bene, un orto di questo genere assomiglia un po' ad un piccolo eden, dove tutto sta al proprio posto e tutto giova tanto all'anima quanto al corpo, dove tutto allieta tanto l'occhio quanto il palato.
Tutta questa abbondanza di vegetali, ben disposti nelle proprie aiuole, viene spartita da piccoli sentieri d'erba o di ghiaia. Alcuni orti campestri sono molto formali, ad esempio a forma di quadrilatero suddiviso in quattro parti uguali. Altri invece seguono la superficie accanto alla casa oppure quella di un pendio.
Ma torniamo al nostro giardino campestre nel Collio. Quando lodiamo il suo giardino, il signor Ivan ribatte immediatamente che il merito è tutto della moglie: è lei a decidere quali piante vi troveranno posto, mentre lui si fa onere dei lavori più pesanti.
»La nostra è una vita in armonia con la natura”, dice, “secondo la saggezza trasmessa di generazione in generazione. Questo orto ha preso forma quasi spontaneamente, nel senso che sono molte le piante che sono frutto del passaggio degli uccelli o del vento.” Noi abbiamo solamente ripulito il muro a secco che ospita numerose piccole piante. Sotto il muro si estendono varie perenni basse che durante la primavera trasformano il pendio in un allegro arcobaleno.” Gli appezzamenti si susseguono sui terrazzamenti, divisi in due da un sentiero che scende dal cortile. “Abbiamo utilizzato alcune vecchie travi per contenere la terra, in modo che gli acquazzoni non se la portino via. A volte posizioniamo anche delle vecchie assi in modo da non dover camminare sul fango per raggiungere il raccolto.”
Il pendio è ben esposto al sole e le piante aromatiche lo apprezzano molto, allietando i proprietari con una crescita rigogliosa. Qua e là troviamo delle piante di ribes e degli alberelli da frutto che fanno un po' d'ombra alle piante che ne hanno bisogno. Nemmeno le piante perenni sono disposte secondo uno schema ben definito, ma spuntano un po' qua e un po' là tra gli appezzamenti. “Molti dei semi sono stati portati dagli uccelli o dal vento,” dice la signora Iva. I proprietari non perseguitano nemmeno le ortiche che invece vengono messe a macerare per poi essere utilizzate come fertilizzante.
L'atmosfera bucolica viene forse un po' “deturpata” solo dall'alta palma in cima, nel cortile. Tempo fa avrà rappresentato un esemplare esotico e attraente, forse addiruttura uno status symboln ad emulazione dei giardini borghesi. Negli anni però è cresciuta molto in alto insinuandosi nel panorama. Ora però di punto in bianco non è facile negarle l'ospitalità … riflettete bene prima di portare una pianta esotica nel vostro giardino, specialmente se si tratta di un giardino di campagna. Anche gli abeti, alberi di natale che magari piantiamo con un vago intento ecologico, spesso si innazano ben oltre il livello dei tetti rappresentando un pericolo in caso di vento forte, un fenomeno sempre più frequente nelle nostre terre. Oltre tutto poi il loro abbattimento richiede l'intervento di mano d'opera esperta, per evitare di danneggiare le case circostanti. Un intervento con costi di tutto rispetto.
L'orto degli Skubin in questi giorni sarà sicuramente colmo di ortaggi di stagione – chissà se il ribes è stato generoso e se i fagilini sono venuti su bene?
Foto: KB
Mirjam