Che cosa desiderare per Natale quando ci si rende conto che la nostra casa è piena di cose di cui non abbiamo bisogno?
foto: Helena Kermauner
Tutto ebbe inizio qualche anno fa quando soto al nostro albero riuscimmo a contare addirittura 63 regali! Sarà anche vero che siamo una famiglia un po' più grande del solito … ma 63 regali già allora ci sembrarono davvero un'esagerazione. Guardavamo quella montagna di regali e nei nostri sguardi meravigliati si rispecchiava la domanda: che cosa ne facciamo di tutti questi regali? Già a scambiarceli ci abbiamo messo una serata intera!
E poi guardi questi giocattoli che sono interessanti per una settimana o due e poi finiscono con l'allontanarsi sempre di più, per poi atterrare in cantina dopo tre mesi. E comunque il nostro figlio più piccolo non perde occasione per ribadire: “Papà, sei tu il mio giocattolo preferito!”, mentre i giocattoli se ne stanno in disparte e diventano inutili. La nostra figlia che sta diventando adolescente non nutre nessun interesse per regalini e giocattoli, mentre i due più grandi sono già passati a cose che difficilmente chiameremmo regali.
Ma non solo i figli, anche i genitori con gli anni vedono che gli oggetti finiscono uno dopo l'altro nei cassetti per poi trasferirsi in cantina, lontano dagli occhi e da ogni possibile utilizzo. Quelli che invece riescono a mantenere le loro posizioni finiscono con l'accumulare la polvere e fare da contrappeso alle mensole. La metà dei nostri oggetti in casa ci serve per tenere sotto controllo, fare ordine e pulire l'altra metà delle cose.
E poi guardi la casa e la cantina e tutta questa montagna di cianfrusaglie e ti chiedi: ma ho davvero bisogno di tutte queste cose? Mi hanno reso felice? E io, con tutte queste cianfrusaglie, sono diventato più me stesso? E il mio mondo è più bello? Grazie a loro sono più felice oppure sono sempre più relegato a loro perché mi fanno sentire prigioniero e non mi lasciano via di scampo?
Soddisfare i desideri istantanei. La soddisfazione istantanea non dà pace alla nostra metà del pianeta che negli ultimi tempi non vive il proprio momento migliore. Consumiamo tutto ciò che non abbiamo e non riusciamo a smettere. Acquistiamo, acquistiamo e acquistiamo. Tutto ciò di cui non abbiamo bisogno nè noi nè i nostri cari.
Forse con l'anno nuovo varrebbe la pena di dedicare più tempo alle persone che ci circondano. Provare a capirle meglio, provare ad apprezzarle e rispettarle in misura maggiore di quanto già facciamo adesso.
Non è poi facile lamentarsi del mondo che anche noi contribuiamo a creare. La responsabilità è anche e soprattutto nostra, nonostante proviamo a levarcela in tutti i modi e a renderla collettiva.
Perciò augoro a me stesso ma anche a noi, voi e a tutti quanti di provare a rendere più umani, più gentili e più personali i nostri stralci di mondo.
Per quanto mi riguarda, farò del mio meglio per il mio stralcio di mondo.
Aleš Kermauner