Otto artisti per una sedia.
Primavera 2010, è questo il periodo a cui risale il progetto della galleria Ars di Lubiana che ha visto protagonista una sedia, la Marija Silba di Janez Suhadolc.
“Un oggetto che porta i segni dell’usura è molto più interessante di uno nuovo. Non intendo ovviamente un oggetto danneggiato, ma vissuto,” ha risposto Janez Suhadolc al nostro dilemma se una sedia artistica, una volta portata a casa, vada usata come tale oppure debba essere messa in mostra come un’opera d’arte che nessuno, tantomeno la manina sporca di un bimbo, dovrebbe andare a toccare.
Il progetto delle sedie decorate ha avuto inizio nel 1998 dall’ispirazione di Ejti Štih de Fernanez de Cordova, una pittrice slovena che vive in Bolivia e che ha voluto decorare la sedia Marija Silba. E l’ha fatto. In seguito l’opera è stata venduta ad un’asta di beneficenza.
“Si tratta di una sedia molto semplice e arcaica, questa tipologia è diventata frequente nelle chiese dal barocco in poi, quando le tavole di legno sono diventate un materiale a buon mercato,” racconta Suhadolc. “Ne ho viste tante in Grecia, nei Balcani, ma è stata una panca sull’isola di Silba a incoraggiarmi a disegnare una sedia contemporanea. Non si tratta di un progetto complesso, tuttavia anche la semplicità esige chiarezza e rigore.” Poi la sedia è passata nelle mani di otto pittori: Todorče Atanasov, Igor Banfi, Milena Gregorič, Radovan Jenko, Andrej Pavlič, Silvester Plotajs Sicoe, Klavdij Tutta e Boris Zaplatil.
“Considerando tutte le superfici, ci accorgiamo che si tratta di un’opera di dimensioni considerevoli,” dice l’architetto. ” É stato un mio desiderio che anche queste sedie fossero devolute in beneficenza, come la prima che le ha precedute.”
Accanto alle sedie sono state messe in vendita anche dei quadri, con cui le sedie andranno a formare un insieme organico.
Alla mostra hanno collaborato Todorče Atanasov, Milena Gregorič, Igor Banfi, Radovan Jenko, Andrej Pavlič, Klavdij Tutta, Boris Zaplatil e Silvester Plotajs Sicoe .
Mirjam