La lavanda: la coltivazione, la potatura primaverile e la propagazione

Negli ultimi decenni la lavanda sta vivendo un revival ed è tornata nei nostri giardini con tutti gli onori. La sua rusticità e il suo indubbio valore decorativo ne fanno una pianta ideale per i giardini del bacino mediterraneo.

La lavanda (Lavandula) è una pianta ornamentale presente in numerosi giardini e i suoi fiori attirano una moltitudine di farfalle e di api, portando nel nostro angolo verde un allegro ronzio. L’olio eterico della lavanda ha proprietà antisettiche, lenisce vari tipi di dolore, ha un effetto calmante e rilassante. Piantiamola nei paraggi del nostro angolo relax dove ci rifugiamo per leggere i nostri libri preferiti e bere una limonata rinfrescante – il suo profumo rasserena l’animo e ci porta lontano, in riva al mare.

 

La coltivazione intensiva di lavanda è diffusa in Francia e dai suoi fiori viene ricavato mediante la distillazione un olio essenziale molto apprezzato. Viene utilizzato a fini medicinali o solo come essenza profumata per i prodotti per l’igiene personale e quella della casa.

 

La lavanda: la coltivazione, la potatura primaverile e la propagazione

 

I fiori di lavanda stanno facendo il loro ritorno anche nei negozi di fiori. Si utilizzano tanto freschi quanto nelle composizioni di fiori secchi. I fiori vengono seccati anche per essere utilizzati negli armadi, per profumare la biancheria e tenere lontane le odiate tarme. Dato che le condizioni ambientali presenti nelle nostre abitazioni sono molto favorevoli alla loro diffusione, non esitiamo a mettere nei cassetti dei sacchetti di lavanda. Qui troverete il tutorial per realizzare un cuscinetto profumato molto carino.

 

La lavanda: la coltivazione, la potatura primaverile e la propagazione

Conosciamo diverse varietà di lavanda che tra l’altro si differenziano anche per la loro resistenza al freddo. Le più diffuse sono:

La lavanda vera (Lavandula vera) è presente anche ad altitudini di 1400 m e oltre, quindi si adatta bene anche ai climi un po’ più rigidi. I suoi steli sono corti e non hanno diramazioni, producendo una sola spiga. La forma e i colori dei fiori invece sono molto più vari.

La lavanda spica (Lavandula latifolia) deve il suo nome ai suoi steli di fioritura che sono lunghi e possono presentare più spighe di fiori. La lavanda spigo ama molto il clima caldo e i terreni calcarei secchi. Fiorisce in ritardo rispetto alla lavanda vera.

 

La lavanda marittima  (Lavandula stoechas) deve il suo nome botanico all’antico nome delle isole Hyères o Isole d’oro da dove avrebbe avuto origine. La pianta raggiunge 40 – 60 cm di altezza e si distingue per le spighe a fiore che ricorda l’ananas e il ciuffo in cima ricorda delle orecchie di coniglio. Si sviluppa in terreno non calcareo (preferisce la presenza di silicio) e la sua fioritura è precoce. Gli orticoltori la utilizzano per creare degli ibridi come la «lavanda farfalla» per la decorazione dei giardini.
Il lavandino (Lavandula hybrida o Lavandula × intermedia) è un ibrido di cui si accorsero già i falciatori di lavande selvagge. Infatti si cominciarono a notare delle piante più sviluppate delle altre: si trattava delle lavandine, nate dall’ibridazione spontanea fra la lavanda vera e la lavanda spigo. Tale incrocio è dovuto agli insetti impollinatori, fra i quali le api. Essendo un ibrido tra la L. angustifolia e la L. latifolia, la lavandina è sterile. La sua riproduzione è realizzata tramite il metodo della talea. Sopporta bene la siccità e il caldo estivo.

 

La lavanda: la coltivazione, la potatura primaverile e la propagazione

La lavanda esige un terreno ben drenato e neutro o anche alcalino. Non avrà grossi problemi nemmeno con un fondo argilloso, a patto che non vi siano dei ristagni d’acqua. Va concimata all’inizio della primavera e non ha bisogno di un substrato eccessivamente nutriente. Si tratta di una pianta molto rustica, piantiamola in un luogo ben assolato e lasciamola in pace. Si dice che la lavanda debba essere sostituita ogni 5, 7 o 10 anni, ma con la debita cura può sopravvivere anche più a lungo e soddisfare le comuni esigenze decorative. Vediamo come trattare la lavanda in modo che fin dai primi anni possa rimanere rigogliosa e prospera. ATTENZIONE: questa tecnica non è adatta alle piante con rami già legnosi, essi non hanno la vitalità sufficiente per garantire una buona ricrescita.

 

La lavanda: la coltivazione, la potatura primaverile e la propagazione

 

La lavanda, mi raccomando che sia ancora giovane, fiorirà per tutta l’estate e se non abbiamo intenzione di raccogliere i suoi fiori, possiamo potarli appena in settembre.

In autunno diamo alla lavanda una potatura di ca. 3 cm, dando alla pianta una forma regolare. In questo modo la pianta potrà affrontare meglio l’inverno, mantenendosi in buone condizioni per la prossima stagione.

La lavanda: la coltivazione, la potatura primaverile e la propagazione

Ora che l’inverno se ne sta andando (o almeno speriamo!) è ora di procedere alla potatura primaverile. Prendiamo delle forbici da giardino pulite e potiamo la pianta ad un’altezza di al massimo 5 cm. Non temiamo per l’incolumità della pianta, se la nostra lavanda ha un paio d’anni e non abbiamo mai provveduto a una buona potatura, è assolutamente il tempo di farlo. Mi raccomando – non fatelo con piante che sono già legnose!

La lavanda: la coltivazione, la potatura primaverile e la propagazione

Ecco fatto, l’aspetto della pianta non è esattamente entusiasmante, ma vi assicuro che nemmeno l’anno scorso lo era. Ci vorrà un mese circa (dipende dalle temperature diurne e notturne) perché le piccole gemme sui rami prendano forza, ma vi assicuro che a fine maggio la lavanda sarà già bella rigogliosa. In confronto con le lavande chesono state potate con minore severità avranno un ritardo di fioritura di circa due settimane.

 

La lavanda: la coltivazione, la potatura primaverile e la propagazione

E ora passiamo alla propagazione. La lavanda, così come molte altre piante da giardino, ha la stupenda proprietà di poter essere propagata con il metodo della talea. Possiamo propagarla in diversi modi, data la prossima bella stagione prenderemo delle talee verdi. Secondo la mia esperienza sono quelle che attecchiscono meglio.

La lavanda: la coltivazione, la potatura primaverile e la propagazione

Scegliamo dei rametti giovani non lignificati.

 

La lavanda: la coltivazione, la potatura primaverile e la propagazione

Tagliamo il rametto laddove è ancora verde e tenero.

La lavanda: la coltivazione, la potatura primaverile e la propagazione

La lavanda di solito ha numerosi rametti di questo tipo, scegliamo quelli più robusti.

 

La lavanda: la coltivazione, la potatura primaverile e la propagazione

Togliamo le foglie nella parte inferiore e mettiamo la talea a dimora nella terra. Se nutriamo dei dubbi sull’effettiva fine dell’inverno, piantiamola in un vasetto con del terriccio in parte sabbioso, evitiamo severamente solo la terra acida. Innaffiate con moderazione, evitate che la piantina marcisca in troppa acqua.

 

La lavanda: la coltivazione, la potatura primaverile e la propagazione

 

Ecco fatto, ora innaffiamo la terra e aspettiamo che il sole scaldi la terra e aiuti la nostra lavanda a mettere le radici. Nonostante adesso ci paia piccola e indifesa, la talea è molto vitale e in pochi mesi diventerà una bella pianta. Questo tipo di propagazione può essere eseguito in ogni periodo dell’anno, ma teniamo conto che al fulcro dell’estate probabilmente dovremo fare attenzione a bagnare regolarmente le talee e assicurare loro un po’ d’ombra nei primi giorni.

 

La lavanda: la coltivazione, la potatura primaverile e la propagazione

 

I campi di lavanda si stanno diffondendo anche in Italia e nelle altre regioni del Mediterraneo, ad esempio nei dintorni di Assisi. Data la bellezza di queste distese viola, non abbiamo proprio niente in contrario a gustarci lo spettacolo che abbiamo potuto ammirare in Provenza.