Per fortuna non capitano spesso!
Le pulizie del bagno sono state da sempre una sorte di iniziazione all'età adulta. A dire il vero questa regola valeva solo per le femmine. E comunque solo per la maggiore di loro. Dunque, me. Sì, il bagno lo dovevo pulire io. Con precisione e sollecitudine. E ho sempre pulito per bene anche i pettini e passato con lo stuzzicadenti i bordi della rubinetteria.
Capitò che i criteri igienici dei miei genitori precipitarono improvvisamente. Casualmente questo avvenimento venne a coincidere col periodo in cui io andai a studiare fuori sede. E poi il nostro bagno nuovo proprio quell'anno compì dieci anni, un lasso di tempo in cui l'entusiasmo per le novità tende ad affievolirsi, no? Voglio dire … trovarsi a strofinare delle superfici fredde e lisce per due volte alla settimana … nella vita ci sono cose anche più interessanti da accarezzare …
Vabbè, ma non dà un certo piacere il fatto di pulire delle belle piastrelle senza graffi, tirare a lucido i rubinetti, riordinare bicchieri e contenitori (dei loro abbinamenti parleremo in futuro) e infine mettere in mostra dei begli asciugamani morbidi e puliti? Un piccolo pezzo d'universo che ritrova il proprio ordine – alla faccia del caos che c'è là fuori, i colloquii a scuola, le bollette da pagare e le sconfitte della squadra del cuore.
Almeno finchè questo spazio umido, nel cuore della nostra casa, è ancora integro …
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Il nostro bagno è stato demolito dieci settimane fa (beh, lo ammetto, si tratta solamente di sei piastrelle, ma una demolizione è pur sempre una demolizione). Perchè al piano inferiore sono state avvistate delle perdite. E quando hanno finito, hanno visto che le perdite non provengono dal nostro bagno. Ovvio, noi andiamo daccordo con i nostri vicini, perché avremmo dovuto allagarli con l'acqua della nostra vasca? Il lavoro è stato superfluo e il nostro bagno ha perso la sua immacolatezza.
Erano arrivati già alle sette e mezza e hanno fatto chiasso per due ore, come se dovessero allargare il bagno fin nella nostra camera da letto. Eh, sarebbe stata davvero una soluzione di tendenza … un po' meno se il nostro mediano non arrivasse ogni notte alle tre per fare la pipì … ho ricominciato a farneticare?
Poi suona il telefono, una cliente mi chiama e la casa sta vibrando a causa del trapano, io quasi non riuscivo a sentirla. E anche se fosse – avevo comuque perso la commessa. Poi bussò alla porta lo studente del piano di sopra, infuriato perché non riusciva più a dormire – erano appena le dieci. E due settimane prima aveva protestato per lo stesso motivo alle quattro del pomeriggio, perché stavamo facendo musica … ecco, sto farneticando di nuovo. “Non posso farci niente, ci stanno demolendo il bagno, pensi che sia io col frullatore a fare tutto questo fracasso?!?”
Proprio mentre io sto cercando di calmarlo, i tre demolitori scivolano elegantemente dalla porta avvisandomi che sarebbero tornati dopo le feste, tranquillizzandomi che la perdita non era da attribuire al nostro bagno. La perdita arrivava dal piano superiore, dove hanno demolito già giovedì e venerdì. E tutto il materiale lo hanno lasciato per terra.
Sono fuori di me e vado in strada a insistere che il materiale debbano portarselo via, possono anche appenderselo all'albero di natale o metterlo nel presepe. Le piastrelle del nostro bagno so grigiastre, beh, direi che sono abbastanza neutre. Potrebbero andare bene, ora che stiamo attraversando una crisi epocale: piastrelle grigie con sfondo di laterizio, fiocchi con le striscie di carta degli assorbenti, il tutto ricoperto con i pezzetti di cemento.
Al suggerimento dell'amministratore di lasciare il buco per Babbo Natale ho risposto con uno sguardo torpio, Babbo Natale infatti lo ignoriamo di nostra sana volontà. Ho provato a coprire il buco con un foglio di carta, purtroppo non avevo niente di più adatto. Ad esempio la morte di Marat.
E il buco ha fatto bella mostra di sè per tutto il corso delle feste. E non potevamo ripararla per conto nostro, perché il bagno non è nostro.Quindi dovevamo aspettare l'amministratore e i suoi operai. Dopo un mese siamo riusciti a conciliare i nostri orari ed ecco che hanno fatto il loro ritorno anche gli operai. In primis l'installatore, che ci ha illustrato tutti i passaggi dei tubi sotto la vasca dei nostri vicini. Poi la delegazione del manutentore e del muratore. Dopo mezz'ora di consiglio hanno deciso: “Giovedì si ricostruisce!” Finalmente! Così potremo anche ripulire per bene e mettere al loro posto trucchi e saponi. Eravamo davvero stufi di dover frugare sempre nei secchi.
E giovedì finalmente hanno ripristinato il bagno – no, non è mica così facile. Hanno dovuto demolire anche le piastrelle intorno allo spigolo – se ne sono andate ancora quattro. Stavo pensando che forse non sarebbe stata una cattiva idea sostituirle con del mosaico. In vetro? Oppure argentato? E se buttassimo giù anche un po' di piastrelle dall'altra parte, giusto per rendere il decoro più simmetrico? Perché non mettere una fascia dal soffitto fino al pavimento, dietro al lavabo?
“No, niente da fare,” dice il piastrellista. Ci promette solamente che avrebbe portato qualcosa di simile. E il sabato dopo è tornato! Ha azzeccato perfettamente la sfumatura, il decoro e le dimensioni – ma il diavolo è nascosto in un piccolo dettaglio: queste piastrelle sono lucide, mentre quelle vecchie sono opache.
Finì il lavoro nel pomeriggio. Finalmente. E bisogna ammettere che la differenza quasi non si nota. Perciò alla fine gli ho preparato un caffè, ero quasi commossa per la conclusione di questo progetto interminabile. Era solo un caffè solubile … dei dubbi amletici sulla moka e la macchinetta li lascio per un altro post!