La Bomboniera, una pasticceria storica

Arredi antichi e pasticcini eccezionali: lasciatevi conquistare dalle dolci opere d’arte di una delle pasticcerie storiche di Trieste.

Il passato di Trieste non si rispecchia solamente nel patrimonio architettonico, anche le vetrine delle pasticcerie fanno intuire che la città si trova in una posizione che favorisce lo scambio tra i popoli. Come i caffè, anche le pasticcerie spesso sono arredate come quelle viennesi, ma non solo: alla tradizione viennese si ispirano anche numerosi dolci.

Arredi antichi e pasticcini eccezionali: lasciatevi conquistare dalle dolci opere d'arte di una delle pasticcerie storiche di Trieste.

 

Casa e Trend ha visitato la pasticceria La Bomboniera che si trova vicino alla piazza Ponterosso, nel cuore del borgo Teresiano. Innanzitutto abbiamo dato un’occhiata alla vetrina con vari dolci, scatole di cioccolatini, statuine in porcellana e un vecchio registratore di cassa meccanico. Niente male … entriamo!

 

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Il banco e gli scaffali di legno scuro in stile liberty ci riportano nel passato. L’argenteria, il lampadario in cristallo e i complementi d’arredo nostalgici rendono l’atmosfera ancora più affascinante. La pasticceria è stata fondata nel 1850 dalla famiglia ebrea di origine ungherese Eppinger. Nel 1936 è passata in mano alla famiglia Poth, anch’essa di origini ungheresi.

 

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Ogni pasticceria della città aveva una specialità che faceva da cavallo di battaglia:  il padrone faceva sapere ai propri clienti l’ora esatta in cui venivano preparate. Così i cittadini accorrevano al negozio per accapararsi il proprio dolce ancora fragrante e profumato.

 

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Ancora oggi La Bomboniera offre alla clientela la propria specialità, una granatina alla panna e al cioccolato detta “rigojanci”, in onore del direttore d’orchestra Janci Rigo. Tra i suoi dolci troveremo anche la torta dobos, ma non mancano nemmeno gli altri dolci di origine austroungarica che incontreremo in numerosissime pasticcerie triestine. Numerose anche diverse varianti di strudel, un dolce che spopola sull’intero territorio della vecchia monarchia.

 

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Un po’ per la fretta che caratterizza i nostri tempi, un po’ per la voglia di dolci semplici e genuini, sono sempre più diffusi anche i dolci che anni fa venivano preparati dalle massaie e dalle contadine dei dintorni e delle periferie di Trieste. Ed ecco che dei dolci come la putizza e il presnitz che etimologicamente derivano dalle tradizioni slovene, entrano nelle panetterie e nelle pasticcerie, dove vengono vendute come “tipico dolce triestino”. Il nome del dolce (potica) infatti indica proprio l’atto di avvolgere la pasta guarnita di frutta secca. Il ripieno poi può cambiare a seconda dei luoghi e delle disponibilità stagionali. La versione più solenne prevedeva le noci, i pinoli e l’uvetta, ma volete mettere la putizza bianca alle mandorle? Poi non manca la pinza, il tipico pane dolce che si usava preparare per il primo pasto pasquale, quando veniva accompagnata da uova sode, vino terrano, carne di maiale lessa, gelatina e cren.

 

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Ma parlando della tradizione dolciaria di Trieste non possiamo rischiare di tralasciare le fave, delle palline di mandorle, albume e vari aromi che i triestini usavano regalare ai bambini prima delle festività d’Ognissanti. Si tratta probabilmente di un rituale con cui venivano simbolicamente offerti dei doni agli spiriti dei defunti. I bambini potevano mangiare le fave appena il giorno del 1° novembre, ma solamente al ritorno dalla visita al cimitero.

 

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Ma ora sarà meglio concludere, siamo convinti che siamo riusciti a farvi venire l’acquolina in bocca!

 

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Quando passeggerete per le vie di Trieste, fermatevi anche alla Bomboniera in via XXX ottobre N. 3 o in qualche altra pasticceria: noi vi suggeriamo i pasticcini alla crema, ma siamo sicuri che nemmeno il resto vi deluderà!

JS

Foto: TiasshaS, KB