Fukumaneki in lingua giapponese significa “cercare la fortuna”.
Ispirandosi a questa filosofia, Silvia Bonomi ha deciso di battezzare così il suo laboratorio artigianale dove si dedica alla produzione di complementi d’arredo e decorazioni artigianali da parete in cartapesta.
Non solo il nome, ma anche le tecniche di lavorazione derivano dal Paese del Sol Levante: “La tecnica della cartapesta giapponese consiste nel sovrapporre strati successivi di carta, ammorbidita nell’acqua, alternati a colla”, spiega l’artigiana piemontese.
Vasi, piatti, ciotole e pannelli decorativi sono realizzati con due tipi di carta: la carta riciclata che “costituisce l‘anima dell’oggetto” e la carta orientale che viene lavorata in Nepal, India e Thailandia seguendo le tecniche antiche e “costituisce l’ultimo strato, il vestito dell’oggetto”.
Se pensiamo che per secoli il popolo nipponico ha costruito le proprie case con la carta, riusciamo a comprendere la missione dell’artista della cartapesta: “realizzare un oggetto molto resistente partendo da un materiale fragile”.
Per dare alle creazioni un carattere unico, la rifinitura avviene “sovrapponendo strati di carta differenti per colore e tipo e inserendo fibre vegetali così da ottenere effetti inaspettati e originali”.
La creatività dei pezzi Fukumaneki non è passata inosservata al grande pubblico e ha permesso alla fondatrice di ottenere importanti riconoscimenti, anche nel campo dell’arredo.
Il consumatore d’oggi, infatti, “è alla ricerca di oggetti dotati di un’anima, capaci di soddisfare nuovi valori relativi al proprio essere individui unici con un proprio calore umano, una propria personalità”; ed ecco allora che “l’opera di artigianato d’arte diventa testimone ed espressione” di questa tendenza.
Le parole di Silvia richiamano uno dei pilastri di AF- Artigiano in Fiera, il salone che investe da anni nel duro lavoro degli artigiani per far conoscere la loro abilità in Italia ma non solo, grazie alla rinnovata piattaforma online Artimondo.