Il fascino e il valore dei soffitti in legno antico possono essere recuperati tramite la tecnica della sabbiatura.
La sabbiatura del legno è una soluzione estrema alla quale si ricorre per riportare alla luce travi particolarmente compromesse dal tempo. È noto che la sabbia eroda il legno in maniera significativa, per cui è necessario che l’operatore agisca secondo una certa esperienza. La bellezza e l’atmosfera creata dalla travi antiche non ha eguali. Per questa ragione – soprattutto in abitazioni particolarmente vetuste – è sempre auspicabile cercare di recuperare i sottotetti originari, magari trattando la superficie con una buona sabbiatura.
Oltre a comportare un dispendio economico più ridotto, il mantenimento del sottotetto originale garantisce un’atmosfera unica, propria delle dimore che nel tempo hanno mantenuto la loro identità. Sono rari i casi in cui si debba necessariamente ricorrere alla sostituzione delle travi, a meno che queste non siano fortemente intaccate dalle larve xilofaghe, per le quali non vi sono trattamenti validi che ne assicurino il debellamento. Accertato che il legno sia recuperabile, il sottotetto è pronto alla sabbiatura.
La sabbiatura è un processo lungo e a tratti faticoso, ma senza rivali in termini di soddisfazione finale. Oltre a erodere lo strato superficiale del legno, tale trattamento consente di sanificare la superficie in modo efficace e del tutto naturale.
SABBIATURA DEL LEGNO: QUALE GRANIGLIA UTILIZZARE?
A differenza dei metalli – riluttanti solamente al trattamento con acqua – il legno richiede l’utilizzo di graniglia specifica. Se il materiale e il diametro della sabbia non corrisponde a quello indicato per una particolare tipologia di legno, la sabbiatura rischia di essere un lavoro faticoso e inutile, che potrebbe produrre unicamente cumuli di sabbia e nessun risultato sul vostro sottotetto.
Al fine di evitare un inutile dispendio di tempo – e di denaro – è bene individuare quale categoria di legno stiamo per sabbiare e quale sia l’effetto finale che vogliamo ottenere. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, esiste una lunga lista di legni particolarmente resistenti alla sabbiatura.
Tra i più coriacei, elenchiamo il ciliegio, la quercia, il noce, l’acacia e il larice. Su superfici di questa natura, il trattamento sabbiante dona un risultato di estrema lucentezza, rimanendo liscia al tatto. Sull’abete, è invece consigliabile agire con diversi gradi di sabbiatura, in modo da far emergere le venatura originali. Una volta completato il trattamento, il legno non ha bisogno di essere verniciato. Se il legno è molto datato, è buona norma che sia trattato con un buon antitarlo e con un velo d’impregnante all’acqua.