Questo portale è nato parecchi anni fa, portandosi dietro fin dall’inizio un grande desiderio di fare informazione e sensibilizzare i nostri lettori sui temi della sostenibilità e del riciclo. Abbiamo cucito tanti oggetti per la casa per riciclare dei jeans, abbiamo trasformato le confezioni degli shampoo in portapiante, trasformato le t-shirt (andrebbero bene anche i vecchi ombrelli) in shopper, arredato con i pallet e tante altre cose ancora.
Alcuni progetti sono portentosi, altri più adatti ai bambini, tuttavia abbiamo sempre cercato di proporre idee con cui riutilizzare i materiali che spesso ci ritroviamo tra le mani per poi finire nella pattumiera, semplicemente perché non siamo capaci di immaginarne un’altro modo d’uso. Sotto sotto speriamo che le nostre proposte siano riuscite a evitare di finire tra i lavoretti di merda degli alunni delle maestre che ci seguono. E se comunque fosse capitato, speriamo che le risate che hanno riscosso abbiano rallegrato qualche famiglia.
Detto questo, è abbastanza utopico pensare di poter riciclare tutto. Innanzitutto pochi di noi hanno così tanto tempo da poter evitare di buttare materiali ancora utilizzabili. A meno che non finiscano nella lunga serie degli accumulatori seriali e rischino di finire in qualche puntata di Vite sommerse. Inoltre, accoppiando tanti materiali diversi, a volte ci troviamo con oggetti che è ancora più difficile smaltire.
Quale soluzione abbiamo dunque per alleviare il problema dei troppi rifiuti che stiamo creando? Potrà un vassoieto della frutta trasformato in addobbo risolvere un qualsiasi problema ambientale? Probabilmente ci eviterà solamente l’acquisto di qualche ulteriore materiale creativo che comunque sarebbe finito nella pattumiera.
Rimane un po’ di amarezza, una sensazione che nonostante mille idee e tanto impegno gli obiettivi siano ben ardui da raggiungere.Tuttavia in tutto il mondo giovani ricercatori, ingegneri e designer stanno cercando di trovare un modo per risolvere i problemi del riciclo e dello smaltimento dei materiali che utilizziamo quotidianamente, immaginando anche la plastica biodegradabile.
In questi giorni è uscita su Sky la docuserie Junk – Armadi pieni, creata in collaborazione con Will Media. La serie farà il giro dei Paesi che stanno pagando l’impatto sociale e ambientale più rilevante, provocato dall’industria tessile, specialmente quella specializzata in fast fashion. La serie pone tanti interrogativi, mette al centro del racconto il punto di vista della popolazione che si ritrova a convivere con i rifiuti tessili, le fabbriche con lavoratori a basso costo e l’inquinamento che ne deriva. Consigliamo di cuore la visione della docuserie, portatela a scuola, parlatene con i giovani e anche con tanti adulti, che pure spesso esagerano con gli acquisti di indumenti inutili. Pensandoci bene – i nostri armadi negli ultimi anni si sono talmente ingranditi da trasformarsi in stanze a se stanti, arredate anche meglio degli altri ambienti della nostra casa – le cabine armadio. Ma abbiamo davvero bisogno di così tanti vestiti?
Buona visione!