Soffermarsi sulle immagini di Milano, per scoprire il racconto delle sue strade. Dopo una frenetica settimana di lavoro, la leggerezza di un sabato mattina di tarda estate.
Un sabato sulle strade di Milano, la città “da bere” come diceva lo slogan degli anni ottanta. Una mattinata con un caldo da ferragosto che si fa avanti attraverso il grigiore del mattino.
Nel parco Sempione un veloce viavai di amanti dello jogging fa da cornice alla coppia di sposi di origine cinese con i loro invitati, allegri nell’incantevole atmosfera di di tarda estate. Accanto al portone d’ingresso una lunga fila di bici in condivisione, destinate a rendere più agevoli gli spostamenti in città. Pesanti e vistose, sono una soluzione adottata in numerose capitali europee per combattere il traffico.
Milano fa fatica a svegliarsi il sabato mattina, le vie sono quasi deserte e le commercianti si sbrigano a pulire i marciapiedi davanti ai loro negozi. Gli addetti alla pulizia dei vetri non perdono tempo, le vetrine devono risplendere per il rito dello shopping del sabato.
Il quartiere di Brera con i suoi locali trendy vive durante la notte la sua seconda vita, mentre il mattino di questo sabato sera è mite e silenzioso.
Brera con i suoi palazzi e la sua atmosfera ritirata cela dietro i suoi portoni la storia di Milano.
Alcuni dei suoi palazzi sono stati convertiti in museo, perché è anche o soprattutto attraverso la vita privata della sua gente che l’anima di una città austera come Milano può essere compresa in profondità.
Brera nasconde tra le sue vie numerose gallerie d’arte, negozi d’antiquariato e di modernariato. A giudicare dal numero presenze di quest’ultima categoria, la moda vintage non è destinata a spegnersi in breve.
Tanti anche gli atelier e i negozi di design dove trovare spunti e ispirazioni. Ad esempio queste sedie di Tobias Juretzek decorate con abiti usati. Chissà, forse potremmo provarci anche noi, una sedia, della pittura, delle magliette vecchie, colla e resina. Facile? Forse neanche tanto …
Il punto più noto del quartiere di Brera è senz’altro la sua celebre Pinacoteca, tanto ricca di capolavori dell’arte italiana da farci venire voglia di un biglietto annuale, per andarci quando ci sentiamo giù o quando abbiamo bisognodi vedere qualcosa di eternamente bello. Ma come, non c’è un biglietto annuale??
Il cortile interno con le logge, le statue di illustri letterati, scienziati e benefattori con i gruppetti di studenti e turisti provenienti da tutto il mondo ci fanno sentire parte dell’immaginario dell’arte italiana e del suo rinascimento. Un immaginario invidiato da tutto il mondo.
Per le strade di Brera si respira la storia di Milano, una città fatta di palazzi dipinti nelle varie gradazioni dell’ocra con le persiane blu.
E la Milano sognata dagli appassionati di moda e dai trendsetter? Ci stiamo arrivando, sulle vie del quadrilatero della moda però c’è ancora quiete, nelle vetrine si riversano fiumi di lane pregiate, pellicce e cappotti, ma in questa calura estiva la merce pare notata solamente dai clienti provenienti dal Medio Oriente e dalla Russia. Più che dalla moda da sfoggiare a Cortina, siamo stati attratti da questo vestitino della Alessi. Chissà, potrebbe essere una buona idea per i camerieri sbadati che sono eternamente in cerca delle posate mancanti.
Passando davanti al Teatro La Scala ci viene in mente che è possibile visitare anche i laboratori e gli atelier della grande casa. Situati negli ex cantieri dell’Ansaldo occupano una superficie di 20.000 metri quadrati e vi trovano lavoro ben 150 persone. Il magazzino costumi si estende su di una superficie di 1.400 metri quadrati e vi sono riposti 60.000 costumi appartenenti a 280 allestimenti, dal 1911 ad oggi. Una quantità praticamente inimmaginabile.
Il Duomo è dietro l’angolo, per raggiungerlo attraversiamo la galleria Vittorio Emanuele II, un’opera eclettica progettata un secolo e mezzo fa.
Voluta dai milanesi per avvicinare la città ai fasti di Parigi e Londra, la galleria era destinata a diventare il salotto della città.
Negozi di brand di prestigio, caffè e fast food – un concentrato di vita metropolitana.
Uno dei caffè più famosi di Milano è senz’altro lo storico Zucca in Galleria, raffigurato anche da Boccioni in suo famoso quadro. La vista dei suoi incantevoli mosaici che sovrastano i grandi specchi, ci riconferma che l’arte sarà sempre uno dei migliori biglietti da visita per ogni tipo di attività. Ormai è da un secolo che questa opera d’arte di Angelo d’Andrea, i lampadari di Mazzuccotelli e il bancone di Eugenio Quarti fanno dell’aperitivo allo Zucca un passaggio rituale.
Finalmente in piazza Duomo. Finalmente un po’ di movimento sotto le guglie bianche così inconfondibilmente milanesi.
A guardarlo oggi, il Duomo con le sue guglie in stile gotico pare uscito dal medio evo, e invece la sua costruzione è stata portata a termine appena un secolo fa. Non per niente un detto milanese dice Longh comm la fabbrica del Domm, lungo come la costruzione del Duomo. In sei secoli i progetti sono stati spesso annullati, sostituiti e corretti, mentre numerosi dettagli gotici sono in realtà neo-gotici, risalenti all’Ottocento.
Ecco che sulle fermate dei tram si sistemano anche gli ambulanti.
In via Torino ci imbattiamo nel nuovo negozio della Geox che ha applicato il proprio slogan sulle calzature che respirano anche sulla propria facciata. I pannelli colorati che a prima vista paiono costituiti di lamiera ossidata, fanno parte di un sistema di lamelle in acciaio inox cesellato in tre colori che attraverso un sistema di movimentazione computerizzato permette di adeguarsi alle esigenze di climatizzazione interna.
Milano e le sue linee tranviarie che ci mettono a disposizione le carrozze più nuove e quelle d’epoca. Che ne direste di un aperitivo viaggiante su di una carrozza degli anni venti, con tanto di camerieri e stuzzichini?
Ora però sarà ora di fare una piccola sosta, che ne dite?
Foto: KB